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vittime adescate sul web

Gli incontri sessuali finivano con la rapina, coppia rischia il processo

In foto: le gazzelle dei carabinieri davanti al tribunale
le gazzelle dei carabinieri davanti al tribunale
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 1 minuto
mar 15 apr 2025 19:19
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Pattuivano prestazioni sessuali su appositi siti di incontri dove concordavano anche un luogo per l’appuntamento, il più delle volte appartato. Quando il malcapitato di turno si presentava, ecco che scattava la rapina. Il pubblico ministero Luca Bertuzzi ha chiesto il giudizio immediato per una coppia di rapinatori, lui 41enne di Bellaria Igea Marina (difeso dall’avvocato Andrea Guidi), lei 43enne riminese (difesa dall’avvocata Ninfa Renzini), attualmente entrambi in carcere. Due i colpi contestati dalla Procura di Rimini: il primo avvenuto la notte del 30 ottobre scorso ai danni di un uomo nel parcheggio del centro commerciale “Il Planetario” a Bellaria Igea Marina; il secondo consumatosi il 28 gennaio nel parcheggio di via Costa sempre a Bellaria.

Proprio in relazione a quest’ultima rapina era stata arrestata dai carabinieri l’11 marzo la complice del 41enne, quella che, secondo gli investigatori dell’Arma, aveva adescato la vittima della seconda rapina. Dalle indagini era emerso che la donna, dopo essere stata contattata dalla vittima sul sito di incontri, gli avrebbe dato appuntamento in pieno giorno, alle 12.30, nel parcheggio.

Fingendo di essere interessata a consumare una prestazione sessuale gratuita, la 43enne avrebbe convinto il malcapitato a spostarsi sul sedile posteriore dell’auto, lasciando la portiera aperta. A quel punto era entrato in azione il 41enne, che, con il volto travisato e un coltello in mano, aveva obbligato l’uomo a prelevare 550 euro da un vicino bancomat, per poi dileguarsi con la complice. Prima però l’avvertimento di non farsi più vedere e il ricatto, in caso contrario, di inviare le foto dell’incontro clandestino alla moglie.

Solo dopo alcune ore, la vittima era riuscita a vincere il pudore denunciando l’accaduto ai carabinieri, che, grazie alle telecamere del bancomat erano riusciti ad identificare i due complici. Nella loro abitazione, inoltre, i militari avevano recuperato alcuni oggetti rubati nell’auto della vittima.