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verso la decisione del gip

Omicidio Paganelli, la difesa: "In 161 pagine tutta l'inattendibilità della Bianchi"

In foto: Manuela sorride ai giornalisti all'uscita dal tribunale (foto Migliorini)
Manuela sorride ai giornalisti all'uscita dal tribunale (foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 6 apr 2025 18:28 ~ ultimo agg. 7 apr 13:31
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Centosessantuno pagine per dimostrare l’inattendibilità di Manuela Bianchi. Una memoria corposa, quella depositata sabato mattina dai difensori di Dassilva, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, al gip di Rimini Vinicio Cantarini, chiamato ad esprimersi sull’eventuale scarcerazione del senegalese. Quattro i macro argomenti trattati: la relazione extraconiugale della Bianchi con Dassilva e i rapporti tra lei, suo marito Giuliano Saponi e la suocera, Pierina Paganelli; le intercettazioni ambientali nella sala d’aspetto della questura di Rimini; la ricostruzione del 3 ottobre 2023, sera dell’omicidio della 78enne; e infine la mattina successiva, quella del ritrovamento del cadavere nel garage di via del Ciclamino. Per ognuna di queste tematiche la difesa ha evidenziato contraddizioni e incongruenze che sarebbero emerse dalle dichiarazioni di Manuela Bianchi nel corso dell’incidente probatorio. A ulteriore dimostrazione, secondo la difesa, dell’inattendibilità della 54enne riminese, sono state prodotte anche una ventina di interviste tv e ben tre consulenze: due sui cellulari e una fonica.

La Bianchi – sostiene la difesa – ha già mentito altre volte in passato e solo dopo aver saputo di essere indagata per favoreggiamento ha fornito una nuova versione circa la mattina del 4 ottobre 2023, affermando che era stato Dassilva ad avvisarla che nel garage c’era il corpo di una donna morta dietro la porta tagliafuoco. Manuela, assistita dall’avvocata Nunzia Barzan e dal criminalista Davide Barzan, durante l’incidente probatorio, ha spiegato di aver deciso di raccontare la verità a distanza di quasi 18 mesi dal delitto perché temeva per la sua vita e per quella di sua figlia: “Dopo le pesanti minacce arrivate dalla mia vicina (Valeria Bartolucci, ndr) – ha dichiarato – voglio protezione e per averla avevo bisogno di tirare fuori tutto”. E’ probabile che la decisione del gip, che dovrà vagliare attentamente le memoria di accusa e difesa, arrivi entro 5 al massimo 10 giorni.