Eolico offshore. Avanzano i progetti a Rimini e Ravenna, in attesa delle aste


Dopo aver ottenuto nel luglio 2024 la Valutazione di Impatto Ambientale, i progetti romagnoli per l’eolico offshore si preparano al prossimo step dell’autorizzazione unica. Se ne è parlato nella puntata di Fuori dall’Aula su Icaro TV.
Dei 133 progetti avviati in Italia di eolico off shore solo tre hanno ottenuto la VIA e due di questi sono proprio in Emilia Romagna.
Il progetto di Energia Wind 2020 prevede 51 pale eoliche (la prima a 12 miglia dalla costa) disposte su tre archi tra Rimini e Cattolica. La società sta predisponendo il progetto esecutivo che sarà presentato tra giugno e luglio per l’ottenimento dell’autorizzazione unica. “Pensiamo di poterla ottenere entro la fine del 2025 – spiega il direttore generale di Energia Wind Gabriele Felappi – poi si entra nella fase esecutiva. L’avvio vero e proprio del cantiere si potrebbe avere tra fine 2026 e inizio 2027 e durerebbe circa tre anni“. A regime, l’impianto produrrà 710 gigawattora (GWh) annui di energia pari al 50% del fabbisogno dell’intera provincia. “Il ciclo di vita dell’impianto è di circa 30 anni – aggiunge Felappi – per un investimento, solo per la realizzazione, di oltre un miliardo di euro“. Il direttore generale ha spiegato anche che proseguono le interlocuzioni col territorio in tema di misure compensative. Inoltre la società sta lavorando, insieme ai tecnici, per valutare misure che possano limitare ulteriormente l’impatto dell’impianto. Tre gli aspetti presi in esame: l’abbassamento delle turbine, il loro numero e l’allontanamento dalla costa. Ovviamente ci sono alcuni vincoli da rispettare legati, ad esempio, alle rotte delle navi cargo e alla presenza delle sabbie relitte che la Regione usa per il ripascimento degli arenili.
Eolico offshore: il cantiere nel 2027, investimento da un miliardo
Prosegue il lavoro in vista del progetto esecutivo per l’autorizzazione unica anche per il progetto Agnes, che insiste prevalentemente sul territorio ravennate. Si tratta di due impianti (denominati Romagna 1 e Romagna 2), posizionati a oltre 12 miglia dalla costa, per 600 Mw complessivi, a cui si aggiungeranno 100 Mw tramite un impianto solare galleggiante. L’investimento è di circa 2 miliardi di euro per l’offshore. Ma il progetto complessivo, che prevede anche la produzione di idrogeno per produrre fino ad un GW, arriverà a costare tre miliardi. “In questa fase – spiega l’amministratore delegato Alberto Bernabini, ospite di Fuori dall’Aula – la cosa che ci interessa di più è che il Governo convochi le aste. Ci aspettavamo che il ministro Pichetto Fratin annunciasse la data all’inaugurazione di Key ma non lo ha fatto. L’auspicio è che avvengano entro giugno“. In sostanza nelle aste il Governo fa gareggiare i vari progetti partendo da una tariffa massima stabilita e quelli che riescono ad abbassarla maggiormente vengono poi realizzati. Una sorta di asta al ribasso. “Noi speriamo di realizzare l’impianto prima del 2030 – aggiunge Bernabini – anche perché la Regione si è data obiettivi importanti sulle rinnovabili e deve aggiungere, proprio entro il 2030, 6,3 GW all’attuale produzione.” Dall’amministratore delegato di Agnes arriva anche una precisazione importante in un periodo in cui le bollette si impennano: “il sistema adesso è diventato zonale e l’energia che produrremo in mare la venderemo proprio su questo mercato e quindi tutti gli impianti che saranno realizzati in zona andranno ad abbassare il prezzo dell’energia“.
Eolico offshore. Bernabini (Agnes): attendiamo che Governo convochi le aste
La puntata di Fuori dall’Aula