'Vengono dal mare'. la storia di borghi e porti insieme agli chef

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Sarà un percorso in cinque tappe quello di VENGONO DAL MARE – Il mare parla, Spessore di cuochi di mare, il nuovo progetto ideato da Fausto Fratti per altrettanti martedì della primavera 2025: un viaggio di 450 chilometri che racconterà la storia dei borghi, dei porti e dei canali di parte del nostro Paese e degli uomini che li vivono.
Protagoniste dell’evento saranno cinque località che si affacciano sull’Adriatico: da Venezia, che è un po’ borgo grazie alla sua laguna, a Goro con il Delta del Po, Cesenatico, Roseto degli Abruzzi e Rimini.
Quattro i cuochi coinvolti, uno per ogni località (rispettivamente Marco Bravetti Tocia!, Maria Grazia Soncini La Capanna di Eraclio, Omar Casali Maré e Gennaro d’Ignazio Vecchia Marina), che cucineranno di volta in volta tutti insieme nei rispettivi ristoranti: “cuochi che si incontreranno per cucinare le loro idee – spiegano i promotori – inedite e non, le loro storie con l’anima dell’esploratore, con la curiosità, la voglia di conoscere e capire altre realtà produttive, di aprirsi a esperienze diverse e di condividerle in un’atmosfera di grande convivialità e trasversalità con gli ospiti che intraprenderanno questo viaggio e saranno contaminati dallo spirito che li caratterizza”.
La manifestazione partirà l’8 Aprile da Roseto degli Abruzzi e risalirà la costa: il 29 aprile sarà a Cesenatico, il 13 maggio a Goro e il 27 maggio a Venezia. Tutti i cuochi cucineranno in modalità Spessore con la tipicità della propria cucina, così che in ogni località si avrà modo di assaporare le diverse interpretazioni regionali del pesce di un unico mare.
Saranno coinvolti anche cuochi di entroterra o di collina che parteciperanno a un singolo evento aggiungendosi alla brigata e cucineranno un piatto tipico del territorio di appartenenza. A Roseto degli Abruzzi ci saranno Arcangelo Tinari Ristorante Villa Maiella/Guardiagrele Chieti e Matteo Broccoli Ristorante Salicornia Pesaro, a Cesenatico Gianluca Gorini Ristorante daGorini/ San Piero in Bagno Forlì-Cesena, e Fabio Brigandi Ristorante Casa Brigandi Rimini, a Goro Athos Migliari Ristorante La Chiocciola Portomaggiore/Ferrara e Riccardo Santolini Ristorante Il Circolino Rimini e a Venezia Andrea Rossetti Ristorante Antico Veturo Trebaseleghe/Padova e Gianpaolo Raschi Ristorante Guido Rimini. Il menu sarà accompagnato da vini “di costa” prodotti da cantine ubicate il più vicino possibile al mare.
“Si esploreranno i borghi, si incontreranno i personaggi che li caratterizzano, le persone che hanno vissuto il mare in modo diverso e guideranno i partecipanti a scoprire luoghi, monumenti, storie”. Gli ospiti provenienti da altri territori potranno quindi godere di visite guidate già dal mattino dell’evento accompagnati da un piccolo pranzo o da una merenda tipica del luogo, con momenti artistici e di approfondimento in programma alle ore 18 in appositi spazi.
Il 10 giugno, il gran finale sarà poi a Rimini, al Rock Island, con una edizione speciale di Spessore in cui cucineranno tutti i dodici cuochi che hanno partecipato alle quattro tappe, cui si aggiungeranno Lorenzo Cagnoli Pasta Madre Onferno/Rimini, Silvio Di Donna Gelato Contadino Onferno/Rimini, Corrado Assenza Caffè Sicilia/Noto e Giuseppe Iannotti Ristorante Kresios/Telese Benevento-Napoli e si darà vita al primo Festival dei vini di costa dell’Adriatico.
Così presenta l’iniziativa Andrea Gnassi, sindaco di Rimini dal 2011 al 2021 e deputato Dem:
“Vengono dal mare” é un’esplorazione, é un viaggio di luoghi, cucine vere e persone; è un cammino in terre bagnate dallo stesso mare, una navigazione fuori da rotte classiche, al di là di itinerari e proposte affermate o no che siano; è mercati, mani, prodotti e cucine al di là o di qua delle stelle.
La linea dell’esperienza che si vuole cercare e poi vivere è una linea di spessore. Delicata perché vive di fatiche e contaminazioni di luoghi, contadini, cuochi, pescatori e produttori. È una proposta che afferma la necessità, che si sta evidenziando nella ricerca e domanda turistica, di trovare spessore e profondità nei luoghi e nei viaggi. È una piccola prima operazione di “software“ immateriale turistico, un prodotto che offre luoghi veri attraverso esperienze enogastronomiche, e non solo, uniche; un’esperienza con la quale domani, grazie a investimenti e fiducia nell’hardware delle infrastrutture (alta velocità, aeroporti e shipping infraregionale) si potrebbe iniziare a proporre la macroregione Adriatica, vissuta attraverso esperienze raggiungibili con treni, barche e voli Unendo anche le sponde adriatiche non italiane di questo mare di affetti.È una piccola visione, una scintilla che può muovere le onde e avviare i primi passi di una suggestione che si fa meta e prodotto turistico. Sì, perché nel mondo si può competere e già si attrae per sistemi: se è facile sentire dire già oggi da qualche europeo “vado ai Caraibi”, perché domani non immaginare qualcuno nelle Americhe o in Asia dire “vado in Adriatico?”. Con questa visione l’Adriatico e alcune delle sue destinazioni turistiche si incamminano navigando verso un orizzonte fatto di un primo progetto concreto; lo fanno con la passione il disincanto e le gesta generose di grandi professionisti e operatori animati da sguardo nuovo e curiosità