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le prossime tappe

Piano strategico della cultura: Rimini riparte dal dossier per la candidatura

In foto: un evento per la candidatura
un evento per la candidatura
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 12 feb 2025 09:30 ~ ultimo agg. 09:35
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Rimini riparte dal lavoro per il dossier che ha accompagnato la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026, titolo assegnato lo scorso marzo a L’Aquila. L’Amministrazione Comunale rilancia il percorso per l’elaborazione e all’attuazione del Piano Strategico della Cultura di Rimini, uno strumento che ha l’obiettivo di definire le traiettorie di sviluppo del settore culturale e creativo della città per i prossimi dieci anni.
“Già in più occasioni abbiamo annunciato la volontà dell’Amministrazione di non disperdere il grande patrimonio di idee, analisi, condivisione maturato nel corso dei mesi scorsi in quella stimolante e gratificante avventura che ha rappresentato la redazione del dossier di Rimini Capitale italiana cultura 2026 e di dare dunque continuità a questo lavoro traducendolo in uno strumento di visione ma concreto, in grado di orientare le scelte e le azioni dei prossimi anni – spiega l’assessore alla Cultura Michele Lari – Tra i tanti lasciti dell’esperienza di candidatura c’è soprattutto una presa di consapevolezza collettiva di una città vitale, creativa, curiosa, oltre agli stereotipi e ai luoghi comuni con cui spesso viene percepita dall’esterno e di cui spesso siamo vittime anche noi che Rimini la viviamo ogni giorno.
Prosegue l’assessore Lari: “Abbiamo iniziato a ragionare e a confrontarci sulle modalità migliori per proseguire in questo ripensamento di Rimini, per immaginare e pianificare strategie di sviluppo condivise con il territorio. E anche per continuare ad alimentare quel dibattito che soprattutto negli ultimi mesi si è riacceso e che è linfa vitale per una crescita collettiva, facendo sì che però non sia fine a se stesso, ma per tradurlo in obiettivi, azioni, risultati. E’ infatti dentro la cornice del piano strategico che possiamo trovare stimoli e risposte a questioni centrali e di interesse comune quale l’uso degli spazi della cultura esistenti, la programmazione di nuovi luoghi o ancora come le politiche culturali possano integrarsi ai progetti di sviluppo urbanistico della città.
Già dalle premesse è evidente che non si tratta di una sfida semplice a cui ci siamo approcciati guardandoci ‘dentro’: da mesi abbiamo avviato, ed è tutt’ora in corso, un lavoro interno all’Amministrazione coordinato dalla fondazione Piano Strategico fatto di incontri, coinvolgimento di esperti, studio di casi e riflessioni sui modelli di sviluppo culturale di altre città, raccolta di idee, che ci ha permesso di capire potenzialità e vulnerabilità. Questo lavoro che sfocerà in un manifesto metodologico che vogliamo presentare alla città indicativamente già nel mese di maggio e che sarà la base per costruire insieme il processo di progettazione partecipata che coinvolgerà la città a partire dalla seconda metà del 2025. Sarà chiamata a raccolta la comunità, attraverso incontri, laboratori e anche appoggiandosi a nuovi strumenti di comunicazione diretta con i cittadini, per far sì che sia davvero una partecipazione allargata.
“Insieme” è la parola chiave – conclude Lari – verso “un’evoluzione della città che vede nella cultura non solo una leva di ulteriore attrattività, ma soprattutto una leva per la crescita dell’intero territorio”.