Il sindaco e l'autunno "caldo" del turismo: un indotto da 25 milioni
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Il turismo continua a tenere banco nel dibattito pubblico riminese, tra numeri positivi e letture più critiche. Il sindaco Jamil Sadegholvaad prova ad accendere la luce sull’andamento dei mesi che vanno da ottobre e dicembre e parla di un “autunno caldo”. Nel 2002, ultimo anno prima di quel Capodanno Rai che diede un nuovo impulso, Rimini in quei mesi ebbe 358.900 pernottamenti mentre nel 2024 il numero sale a 599.157 (+67%) con un giro d’affari, stima il primo cittadino, di circa 25 milioni di euro. “Una ‘terza stagione’ letteralmente inventata – scrive –, grazie agli investimenti pubblici e privati, là dove in precedenza c’era poco più di un tranquillo ‘letargo’ in attesa della primavera e dell’estate successive“. Altro aspetto rimarcato da Sadegholvaad l’aumento delle presenze estere +87,5%. “I numeri confermano il progressivo affermarsi di un ‘prodotto turistico Autunno’ – conclude il sindaco – dovuto certamente al clima ma anche dall’affermarsi a livello locale di Fiere storiche (i record di Ecomondo), dell’entrata in scena di nuove (TTG), della crescita prorompente dei congressi, dell’organizzazione di eventi sportivi e culturali, di un’imprenditoria privata progressivamente più sensibile a questa potenzialità (un tempo a ottobre l’industria turistica chiudeva tutto o quasi). E’ chiaro che gli investimenti programmati tra IEG e Palacongressi daranno ancora più sostanza e irrobustiranno ulteriormente questi numeri. Ma, aggiungo, pure gli interventi di riqualificazione urbana, della fascia turistica, le politiche culturali dovranno tenere ben presente questo nuovo orizzonte che promette molto. Piano spiaggia, parco del Mare, nuovo Triangolone, il completamento dell’edilizia museale e culturale, eventi installativi, musicali e sportivi di livello organizzati in quei mesi dovranno essere una prospettiva sempre più strutturata di qui in avanti. Autunno caldo o terza stagione che sia, questa è una buona promessa di futuro“.
La nota del sindaco di Rimini
“Frugando tra i dati statistici che l’ISTAT dedica al turismo emergono alcuni numeri che, se comparati, possono supportare analisi meno empiriche del solito circa il lavoro svolto e da svolgere. Sul dato della destagionalizzazione legata all’inverno e alla primavera (periodo tradizionalmente legato alle fiere, ai congressi, al turismo scolastico) si è già detto e scritto: si è passati a Rimini dal milione 104mila 517 pernottamenti del periodo gennaio/maggio 2001 (primo anno di apertura del nuovo quartiere fieristico) al milione 413mila 178 di presenze durante lo stesso arco temporale nel 2024. Una crescita di 308.661 pernottamenti per un incremento statistico del 28 per cento. Si è parlato invece meno della dinamica riguardante la stagione autunnale, da sempre la più ‘placida’ per il turismo locale. Che nel corso degli ultimi 25 anni anche questa fetta dell’anno sia turisticamente cresciuta fino a diventare un prodotto turistico con ancora ampissimi margini di miglioramento, lo attesta appunto la statistica, fonte ISTAT. Anno 2002, ultimo prima di quel Capodanno Rai che, dall’anno successivo, diede impulso ad arrivi e presenze ad inizio inverno. Da ottobre a dicembre, nel 2002 a Rimini furono 358.900 i pernottamenti, così suddivisi: 155.251 ad ottobre, 114.266 a novembre e 89.383 a dicembre. Già nel 2003 i pernottamenti salirono a 371.857 per planare ai giorni nostri, anno 2024, quando quel numero complessivo è salito a 599.157: incremento percentuale del 67 per cento, splittato nei 246.021 pernottamenti ad ottobre, nei 190.193 di novembre e nei 162.943 di dicembre. Sono 240.257 presenze in più, quantificabili (usando un parametro generico di spesa/presenza) in circa 25 milioni di euro di giro d’affari ulteriore, ricaduto sulla città. E’ un segmento di mercato, dunque, sempre più interessante e da affrontare con sempre maggiore dinamismo. Potremmo definirlo un ‘autunno caldo’ o, come si dice altrove, una ‘terza stagione’ letteralmente inventata, grazie agli investimenti pubblici e privati, là dove in precedenza c’era poco più di un tranquillo ‘letargo’ in attesa della primavera e dell’estate successive. Vale la pena focalizzare anche la crescita nel periodo autunnale del turismo estero, passato dalle 92.555 presenze del 2002 alle 173.573 del 2024 (+ 87,5 per cento). Un risultato ancora più rimarchevole visto il sostanziale azzeramento del turismo russo che anche tra ottobre e dicembre, anno 2019, valeva 36.235 pernottamementi.
I numeri confermano il progressivo affermarsi di un ‘prodotto turistico Autunno’ dovuto certamente al clima ma anche dall’affermarsi a livello locale di Fiere storiche (i record di Ecomondo), dell’entrata in scena di nuove (TTG), della crescita prorompente dei congressi, dell’organizzazione di eventi sportivi e culturali, di un’imprenditoria privata progressivamente più sensibile a questa potenzialità (un tempo a ottobre l’industria turistica chiudeva tutto o quasi). E’ chiaro che gli investimenti programmati tra IEG e Palacongressi daranno ancora più sostanza e irrobustiranno ulteriormente questi numeri. Ma, aggiungo, pure gli interventi di riqualificazione urbana, della fascia turistica, le politiche culturali dovranno tenere ben presente questo nuovo orizzonte che promette molto. Piano spiaggia, parco del Mare, nuovo Triangolone, il completamento dell’edilizia museale e culturale, eventi installativi, musicali e sportivi di livello organizzati in quei mesi dovranno essere una prospettiva sempre più strutturata di qui in avanti. Autunno caldo o terza stagione che sia, questa è una buona promessa di futuro”.
Il turismo riminese è stato al centro della trasmissione di Icaro Tv Fuori dall’Aula
Fuori dall’Aula 24/25. Turismo, quello che i numeri dicono (e non dicono)