Numero unico di emergenza: tocca alla provincia di Rimini
Terza tappa per il Numero Unico Europeo di Emergenza 112. Dopo l’avvio, lo scorso 3 dicembre, per i distretti telefonici con prefisso 051 e 0534 e il 21 gennaio per quelli di Parma, Fidenza, Fornovo di Taro (PR) e Piacenza, da martedì 4 febbraio sarà attivato nei distretti telefonici di Rimini, Forlì e Cesena. Il NUE è il numero di telefono che permette, componendo il 112, di richiedere l’intervento della Polizia, dei Carabinieri, dei Vigili del fuoco, del Soccorso sanitario e del Soccorso in mare. La sua introduzione recepisce la direttiva dell’Unione europea finalizzata ad armonizzare i servizi di emergenza e a permettere a chiunque si trovi sul suolo europeo di effettuare chiamate di emergenza componendo un unico numero di telefono valido in tutti gli Stati membri. Il 112 non sostituisce, ma si affianca e si integra con gli attuali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530), che continuano a restare attivi.
Nei primi 53 giorni di operatività, nei due distretti telefonici dove è partito sono 90.128 le telefonate complessive ricevute, con una media giornaliera di 1.309 in quello di Bologna e 1.259 in quello di Parma. Per il distretto telefonico di Bologna il tempo medio di risposta al cittadino continua ad essere di 2,6 secondi, per quello di Parma è di 3,4. Quanto alle telefonate riguardanti attività ed eventi non inerenti ad emergenze, si conferma per Bologna il 37%, pari a 31.184 telefonate. Salgono a 51.212 (erano 38.735 nei primi 40 giorni di attivazione) le telefonate inoltrate alle centrali di secondo livello: di queste, 23.617 riguardano emergenze sanitarie, 14.786 i Carabinieri, 9.530 la Polizia e 3.279 i Vigili del Fuoco. Per Parma il filtro degli operatori, utile a liberare le centrali di secondo livello da chiamate che non richiedevano interventi urgenti, è pari al 50% (3.133 telefonate). 3.034 telefonate, invece, sono state inoltrate alle centrali di secondo livello: di queste, 1.373 riguardano emergenze sanitarie, 813 i Carabinieri, 764 la Polizia e 84 i Vigili del Fuoco.
“I risultati delle prime due attivazioni del Numero Unico Europeo 112– sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi– continuano a essere positivi per i cittadini: il 112 è un servizio importante perché permette di avere, in casi di emergenza, risposte veloci e precise. Il sistema che abbiamo realizzato in Emilia-Romagna, grazie all’organizzazione e al lavoro degli operatori, sta funzionando, e non potrà che essere ulteriormente migliorato. Ancora una volta desidero ringraziare Prefettura di Bologna, Prefetture e Questure regionali, articolazioni regionali e provinciali dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Stradale, della Capitaneria di Porto e il Servizio 118, che hanno contribuito a realizzare questa complessa innovazione richiesta dall’Unione europea proprio per armonizzare e far funzionare al meglio i servizi di emergenza”.
Il calendario delle prossime attivazioni
Entro il 1^ aprile 2025 il Numero Unico Europeo di Emergenza sarà attivo su tutto il territorio regionale. Dal 18 febbraio 2025 sarà attivato nel distretto telefonico di Reggio Emilia; dal 4 marzo 2025 nei distretti telefonici di Ferrara, Comacchio (FE) e Lugo (RA); dal 18 marzo 2025 nei distretti telefonici di Modena, Mirandola e Sassuolo (MO); infine, a partire dal 1^ aprile 2025 il servizio sarà attivo nei distretti telefonici di Imola (BO), Ravenna e Faenza (RA).
Cos’è il NUE
Il NUE 112 non sostituisce, ma si affianca e si integra con gli attuali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530), che continuano a restare attivi: i cittadini possono chiamare il 112 per qualsiasi tipo di emergenza, oppure continuare a comporre i diversi numeri abituali.
La centralizzazione delle chiamate assicura, dal punto di vista organizzativo e operativo, una gestione coordinata e integrata tra le diverse forze coinvolte, la tracciabilità della chiamata, la risposta multilingue e l’accesso alle persone con disabilità, anche dell’udito.
Il modello organizzativo messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e i vertici delle Forze dell’ordine e dei Servizi di emergenza coinvolti, prevede che tutte le chiamate effettuate ai tradizionali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530) siano convogliate e prese in carico dalle due Centrali Uniche di Risposta (CUR), collocate una a Bologna e una a Parma, a seconda della provenienza della chiamata. Ogni CUR prevede 24 postazioni di lavoro, più 8 di riserva, sulle quali si alterneranno in più turni un totale di 90 operatori tecnici.
Il nuovo sistema di gestione delle chiamate permette alle CUR di ricevere in tempo reale l’identificativo e di localizzare in maniera rapida ed immediata la posizione geografica dell’utente, riducendo il tempo di intervista di chi chiama.