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una riflessione

"La violenza di genere" è anche sugli anziani

di Carlo Alberto Pari   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 2 feb 2025 07:33 ~ ultimo agg. 30 gen 15:48
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L’EDITORIALE DELLA DOMENICA
Pensiamo che l’essere parte del genere umano sia un passaporto che limita la crudeltà, tanto, che utilizziamo spesso due opposti aggettivi: umano e disumano. I fatti di ogni giorno mettono in dubbio questa arcaica suddivisione. Quale essere immondo presente sul pianeta potrebbe picchiare, vessare, legare ad un letto per ore senza cibo, riempire di ansiolitici e persino violentare sessualmente degli anziani indifesi, senza possibilità di scampo, in alcuni casi senza la possibilità di raccontare l’orrore? Eppure, sembra sia accaduto ancora, questa volta in una struttura in provincia di Viterbo, tre arresti e tre sospesi dal lavoro, ma ormai, sono fatti tristemente ripetitivi.
La violenza sugli anziani è un fenomeno ancora molto sottovalutato, ma ha le stesse caratteristiche di quella perpetrata sulle donne: palesemente vigliacca e schifosamente truce.
Una volta, gli anziani vivevano gli ultimi anni di vita nelle grandi famiglie allargate, circondati dal rispetto, dalla riconoscenza, persino dal timore reverenziale di tutti i componenti, raramente perdevano la dignità, anche se ammalati e non più lucidi. Oggi, i pensionati ancora operativi, prima che il tempo compia il suo triste, ma inesorabile lavoro, sono parte fondamentale del “welfare” del Paese, sopperiscono alle carenze del sistema, in modo volontario e gratuito, anzi, in tanti casi, forniscono anche un supporto economico di enorme rilievo. Del resto, quanti sono gli appartenenti alle giovani generazioni che riuscirebbero ad avere una casa, qualche risparmio, una tranquillità economica, senza l’aiuto dei genitori?
Fortunatamente, l’aspettativa ad un’età avanzata si è dilatata negli ultimi decenni, ma non sempre i giorni regalati alla vita, coincidono con la vita regalata ai giorni. Nella terza età soprattutto, le patologie degenerative e la perdita di autonomia sono assai frequenti. In questi casi, le scelte diventato obbligate. Alcuni permangono nelle proprie abitazioni, accuditi da badanti (raramente familiari e raramente italiani), altri, in apposite strutture dedicate, le RSA , Residenze Sanitarie Assistenziali, oggi in grande espansione, perché la popolazione italiana irreversibilmente invecchia, gli “over” 65, sono circa un quarto dei residenti in Italia, peraltro, in crescita esponenziale.
Affidare un anziano a persone estranee nel momento del maggiore bisogno, richiede elevata fiducia ed una normativa a supporto estremamente severa e soprattutto, sarebbero auspicabili, anzi necessari, maggiori controlli obbligatori e costanti, estremamente ravvicinati, ed oggettivamente accurati, non certo a carico dello Stato, che sostiene spese molto ingenti per il settore, ma da affidare ad associazioni terze, con un sistema che escluda qualsiasi possibilità di elusione. Iniziamo a prendere atto e valutare con estrema attenzione la violenza sugli anziani, perché è un fenomeno destinato a crescere, non perdiamo tempo come si è fatto con la violenza di genere sulle Donne, interveniamo subito, allarghiamo la presa di coscienza, i controlli, gli interventi, fermiamo questo ulteriore scempio alla dignità della vita.