Cannabis nell'urina e patente sospesa, ma la nuova norma è inapplicabile
Dopo un banale incidente senza feriti per una mancata precedenza ad un incrocio, un automobilista di 28 anni si è ritrovato la patente sospesa per un anno in virtù delle nuove norme sul Codice della strada, entrate in vigore il 14 dicembre 2024. Peccato, però, che il sinistro stradale si fosse verificato il 30 ottobre e quindi la riforma dell’articolo 187 del Codice della strada, voluta dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, non fosse applicabile al caso di specie in quanto non retroattiva. A farne le spese è stato il conducente, un barista riccionese, che si è visto costretto a rivolgersi all’avvocatessa Sara Arduini dello Studio Caroli per presentare ricorso al giudice di pace e che nel frattempo non può utilizzare alcun mezzo.
Prima della riforma, la configurazione del reato richiedeva la dimostrazione di uno stato di alterazione psico-fisica causato dall’uso di sostanze stupefacenti. Con la riforma attuata, invece, la mera positività agli accertamenti tossicologici è sufficiente per configurare il reato, rendendo più semplice e immediato l’intervento delle forze dell’ordine. Il riccionese, che quel giorno era apparso perfettamente lucido, cinque ore dopo l’incidente, avvenuto intorno alle 13, era stato convocato dalla polizia Locale per il prelievo dei liquidi biologici. Dall’esame delle urine era poi emersa la presenza di cannabis, che il barista aveva motivato con l’aver fumato uno spinello alcuni giorni prima. Il 21 dicembre ecco arrivare la doccia gelata: il prefetto di Rimini, applicando la nuova normativa sul codice della strada, che inasprisce le pene, ha ordinato la sospensione della patente per un anno.
Secondo l’avvocato del riccionese, c’è stato un evidente errore, forse dovuto ad una tardiva iscrizione della notizia di reato, poiché la nuova norma non può avere efficacia retroattiva. Da qui la decisione di presentare ricorso al giudice di pace per chiedere la sospensiva. In attesa della fissazione dell’udienza, però, il barista riccionese si ritrova appiedato. La speranza ora è che l’equivoco possa essere chiarito al più presto.