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Il bilancio di Roberto Nanni

Clima nel 2024. Romagna e Rimini al primo posto per calura e piogge intense

In foto: passerella danneggiata dall'alluvione
passerella danneggiata dall'alluvione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 12 gen 2025 11:26 ~ ultimo agg. 11:48
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Si è concluso da pochi giorni un anno che può essere significativo nelle valutazioni a lungo termine del cambiamento climatico. Roberto Nanni, tecnico meteorologo di Ampro traccia un bilancio che apre tante riflessioni.

Un 2024 senza precedenti per ondate di caldo e precipitazioni estreme

Il 2024 si è concluso come uno degli anni più caldi mai registrati, con temperature globali che hanno superato per la prima volta la soglia critica di +1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Questo valore, stabilito dagli accordi di Parigi, rappresenta un punto di svolta importante nel monitoraggio del cambiamento climatico.

Un anno storico per il clima italiano

Secondo i dati del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la temperatura media annua in Italia ha raggiunto i 15,10°C, con un’anomalia di +1,60°C rispetto al periodo preindustriale. Questo segna un significativo aumento rispetto al 2023. L’estate del 2024 ha registrato picchi superiori ai 40°C in molte zone del Centro-Nord, come evidenziato dalle stazioni meteorologiche di Bologna e Milano.

Le precipitazioni, invece, sono state molto irregolari: al Nord, la pioggia ha superato del +30% la media del trentennio 1991-2020, mentre al Sud si è verificato un deficit superiore al 25%, con lunghi periodi di siccità. Questo squilibrio ha amplificato l’intensità degli eventi estremi, come alluvioni e frane, in particolare nelle regioni montuose.

Emilia-Romagna: le anomalie di una irregolarità sempre più evidente

Anche in Emilia-Romagna, il 2024 ha visto temperature elevate e precipitazioni irregolari. I dati dell’ARPAE mostrano un’anomalia positiva di +1,5°C rispetto alla media storica. A Bologna, i termometri hanno superato più volte i 40°C, mentre lo zero termico è rimasto spesso oltre i 3.000 metri, indice di un riscaldamento che ha interessato anche l’autunno.

Le precipitazioni sono state irregolari, con un inizio d’anno molto siccitoso, seguito da episodi di piogge intense. Tra settembre e ottobre, il ciclone Boris ha scaricato oltre 300 mm di pioggia in 48 ore in alcune aree appenniniche. In generale, le precipitazioni annuali sono aumentate del +20% rispetto alla media climatica, ma concentrandosi in pochi eventi estremi alternati a lunghi periodi asciutti.

La Romagna e Rimini al primo posto per calura e piogge intense

Nella Romagna, il 2024 ha visto una crescente anomalie termica, con una media annuale di +1,4°C. Le temperature estive hanno superato i 38°C e lo zero termico ha frequentemente superato i 3.000 metri, alterando il normale ciclo stagionale e compromettendo il successivo innevamento.

Le precipitazioni sono state abbondanti nella prima metà dell’anno, ma più scarse nei mesi autunnali. In settembre, eventi estremi hanno causato piogge superiori ai 300 mm in poche ore, con gravi allagamenti nei bacini del Savio e del Lamone.

A Rimini, la temperatura media annuale ha raggiunto i 15,3°C, con un’anomalia di +1,4°C rispetto alla media storica. Durante l’estate, i picchi hanno toccato i 37°C, mentre le precipitazioni annuali si sono attestate attorno agli 850 mm. Settembre è stato il mese più piovoso, mentre l’autunno è stato particolarmente asciutto.

Nuove sfide climatiche per il futuro

Il 2024 ha segnato un importante punto di svolta climatico, con l’Italia che ha superato per la prima volta la soglia critica di +1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Le temperature elevate e le precipitazioni irregolari osservate in Emilia-Romagna, così come nelle aree urbane, mettono in evidenza l’urgenza di intervenire concretamente per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

Questi eventi mettono in luce la vulnerabilità delle nostre comunità, del nostro territorio e la necessità di ripensare le nostre priorità. È tempo di rispondere alle sfide climatiche con azioni coraggiose e innovative, puntando sulla collaborazione globale e la resilienza locale. Solo attraverso un impegno concreto e condiviso potremo affrontare efficacemente le conseguenze di un clima sempre più imprevedibile.