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bottino esiguo

Furto nella casa sotto sequestro di Pierina, smurata la cassaforte

In foto: un poliziotto recupera la cassaforte abbandonata (foto Migliorini)
un poliziotto recupera la cassaforte abbandonata (foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 30 dic 2025 16:42 ~ ultimo agg. 31 dic 12:38
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Probabilmente i ladri non leggono né i giornali né i siti di informazione e non guardano neppure la tv, altrimenti avrebbero saputo che quello che stavano per svaligiare non era un appartamento come un altro, ma bensì un’abitazione sotto sequestro da più di un anno, di proprietà di una donna uccisa con 29 coltellate. Secondo gli investigatori della Squadra Mobile di Rimini, infatti, chi ha agito ignorava che quello fosse l’appartamento di Pierina Paganelli.

I ladri, nella notte tra domenica e lunedì, si sono arrampicati alla grondaia esterna del palazzo, hanno raggiunto il balcone sul retro, hanno divelto la serranda e fatto ingresso nel salone. Poi hanno messo a soqquadro l’abitazione alla ricerca di oggetti preziosi e contanti, che però non hanno trovato. Utilizzando probabilmente martello e piede di porco hanno smurato la piccola cassaforte, portandola via con loro. All’interno, però, c’era poco o nulla di valore. Così i ladri l’hanno abbandonata in un campo a circa 200 metri dal civico 31 di via del Ciclamino. Per allontanarsi – e questo è un altro elemento che lascia pensare fossero all’oscuro che quello era un appartamento sotto sequestro – hanno deciso di forzare la porta d’ingresso, quella sulla quale erano apposti i sigilli, poi hanno sceso le scale e sono usciti o dall’ingresso principale o dai garage.

Come già successo per l’omicidio di Pierina, incredibilmente nessuno dei condomini si è accorto di nulla. Eppure i ladri, smurando la cassaforte, hanno fatto per forza rumore. Il primo a notare i sigilli divelti sulla porta è stato Giuliano, il figlio di Pierina, che questa mattina ha subito dato l’allarme alla polizia. In via del Ciclamino sono accorse le Volanti e gli uomini della Squadra Mobile, diretti dal commissario capo Marco Masia. Informato dell’accaduto anche il sostituto procuratore Daniele Paci. I poliziotti della Scientifica hanno effettuato i rilievi tecnici a caccia di possibili impronte o tracce lasciate dai ladri, che hanno agito in due. Non è da escludere che ci fosse una terza persona a fare da palo all’esterno. Acquisiti anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Stando alle prime indiscrezioni, il bottino sarebbe davvero esiguo.