Verso Rimini-Carpi, Buscè: "Dobbiamo avere un atteggiamento sano"
Il Rimini vuole continuare il suo ottimo momento, fatto di quattro vittorie nelle ultime cinque partite tra campionato e Coppa Italia, nel match casalingo con il Carpi, che ha chiuso il girone d’andata a quota 24, quattro punti sotto i romagnoli, che hanno girato a 28. Gli emiliani sono reduci dalla vittoria esterna per 3-1 sul campo del Sestri Levante.
All’andata, il 26 agosto, finì 2-2, con Colombi e compagni due volte avanti, con Longobardi prima e Garetto poi, e due volte raggiunti, dalle reti di Gerbi e Saporetti (leggi notizia).
Si gioca al “Romeo Neri” domenica alle 19:45.
Partiamo dal sorteggio delle semifinali della Coppa Italia di Serie C, con il Rimini che affronterà il Trapani, l’avversario, almeno sulla carta, più ostico. “Quando rimangono quattro squadre ci può stare – attacca l’allenatore del Rimini F.C., Antonio Buscè -. Poi sai, magari puoi trovare anche altre situazioni, non il Trapani, ma poi fondamentalmente è il campo che parla. Il Trapani per blasone, sulla carta è la squadra diciamo da battere. Vedremo. Intanto ci siamo conquistati questa semifinale, ci siamo arrivati secondo me con grande merito, non ci dimentichiamo che negli ottavi abbiamo passato un turno molto molto difficile contro il Vicenza, non ci dimentichiamo quella partita contro una squadra molto molto forte, in svantaggio questa squadra poi ha reagito alla grande per poi passare il turno. Quindi abbiamo fatto un bel cammino in Coppa, adesso vediamo cosa succederà con questo avversario”.
All’andata a Carpi, nella prima di campionato, fu un 2-2 con tanto rammarico per il Rimini. “In effetti il Carpi ha dimostrato quello che ci siamo detti dopo la partita dell’andata. C’era grande rammarico a fine partita da parte nostra, io credo che quando si sbaglia l’errore spesso lo paghi, e quindi noi a Carpi nella prima partita di campionato abbiamo commesso qualche errore di troppo e lo abbiamo pagato. Ma fondamentalmente quel Carpi sta facendo un ottimo cammino, la classifica è accettabilissima da neopromossa, ha entusiasmo, ha più di qualche giocatore a livello di qualità importante, quindi io non mi meraviglio, vedendo il Carpi contro di noi alla prima giornata, che stia facendo bene. Credo che quello che ci eravamo detti dopo la partita poi l’abbiamo visto in questo girone d’andata perché il Carpi sta facendo molto molto bene”.
Come sta la squadra dopo la gara di Coppa, impegnativa anche per i tanti km percorsi? “Le tre partite in una settimana dobbiamo accettarle, ma abbiamo tanto spreco, com’è successo tante volte, ma non solo a noi. Noi cerchiamo di arrivare a domani nel miglior modo possibile, però non deve essere un alibi, non dobbiamo trovare scuse. Anche perché il percorso che abbiamo cercato di fare era questo, grande rispetto per la Coppa Italia, ce lo siamo detti dall’inizio, e cercare di fare il meglio possibile in campionato. Noi non dobbiamo sbagliare l’atteggiamento, non dobbiamo sentirci appagati, sazi di un qualcosa che finora hai fatto, ma siamo a metà percorso. La squadra deve capire che se ogni singolo allenamento è l’allenamento perfetto per migliorare va bene, perché vuol dire che l’atteggiamento è giusto, è quello sano. Poi sai, a volte puoi preparare le partite nel miglior modo possibile poi l’episodio è quello che ti condanna, ma io credo che quando l’atteggiamento è sano per imparare e migliorare, è una prerogativa a cui non dobbiamo mai venire meno”.
Sull’avversario. “È una squadra che tende comunque a giocare la partita, è una squadra che gioca palla a terra, che è propositiva, in alcuni elementi ha anche una buonissima qualità. Quindi bisogna stare attenti, antenne dritte dal primo secondo che usciamo fuori a fare l’attivazione prepartita. È una di quelle partite un po’ particolari. Noi dobbiamo pensare a noi stessi, avere un atteggiamento sano, attaccare subito la spina, perché poi basta un niente: superi il turno dei quarti, hai fatto due-tre giorni fuori, il viaggio, si festeggia, ma non più di tanto perché poi siamo rientrati in albergo, c’era un’aria un po’ più rilassata. Bisogna adesso staccare di là e riattaccare subito perché poi abbiamo avuto pochissimo tempo per prepararla. Ripeto: non è un alibi e non ne voglio trovare, né una scusa né altro, però se abbiamo l’atteggiamento giusto è una cosa importante. Questa cosa non deve mai mancare, e lo sottolineo”.
C’è un po’ di pressione per questa partita? “Chi fa questo lavoro bisogna che si abitui ad avere un po’ di pressione addosso. Lo dicevo prima al prof e al mio vice: non fai in tempo a goderti un risultato che questo lavoro ti porta già a pensare alla partita successiva. Si faceva un po’ il paragone con chi fa calcio a grandi livelli, dove allenatore, staff e giocatori vivono perennemente con la pressione addosso, nel quotidiano. Le aspettative poi uno se le crea, per merito o magari per demerito, perché c’è anche il rovescio della medaglia. Fai qualcosa di buono, di meritato, è normale che tutti si aspettino qualcosa in più. Io, lo staff, chi sta attorno a me, e i giocatori dobbiamo abituarci ad avere questa pressione addosso, ma non deve essere un qualcosa che ci porta via energie, è un qualcosa che ci deve stimolare, ci deve rafforzare perché poi se crei qualcosa di positivo bisogna essere consapevoli che lo hai fatto senza che qualcuno ti regalasse qualcosa, con il lavoro, con il dedicare tutto il tempo a quello che devi fare, nel migliorarsi tutti i giorni, quindi ben vengano queste partite, queste situazioni. Poi sai che è una partita importante, una partita un po’ particolare perché ci sono di mezzo le feste. Ma non deve diventare un luogo comune, una frase fatta: magari qualcuno è già in vacanza, assolutamente no. Anche perché dopo la partita noi ci rivediamo dopo 5-6 giorni perché poi si riattacca subito perché il 6 abbiamo un’altra situazione molto difficile. Siamo consapevoli che questo deve essere nel quotidiano: accettare la pressione, accettare lo stress del lavoro, che fa parte del gioco. Non ci facciamo prendere da pensieri che ci portano via energie inutili”.
I progressi del Rimini sono dovuti anche alla crescita di rendimento dei singoli. Questo rappresenta un valore aggiunto anche per la società. “Questo è un concetto che io ho espresso sin dalle prime conferenze che ho fatto: ho detto che il singolo si esalta col collettivo. È normale che possa succedere questo quando tutti si va a migliorare anche nel particolare. Sicuramente alcuni giocatori hanno fatto dei grandi progressi, ma questo con il lavoro. A volte quando si parla di un lavoro fatto negli anni e poi di raccogliere tutti i frutti nel giro di tot tempo è quello che intendevo io all’inizio. È normale che migliorare il singolo migliori il collettivo, noi non abbiamo giocatori che fanno un qualcosa di straordinario, tanto se la giornata è storta ci pensa quel giocatore. No, la giornata deve essere sempre dritta, e il singolo si migliora nel collettivo e poi fa qualcosa d’importante. Quello che è successo un po’ in questo periodo. Io ci tengo a lavorare in questo modo, per me è la base di sempre. Lavorando tanti anni in un settore giovanile ho toccato di persona cosa vuol dire i 4, 5, 6 mesi di lavoro con i ragazzi e dopo, verso gennaio o febbraio, vedevi i ragazzi trasformati. È normale, c’è chi apprende di più, chi percepisce di più, ha dei vantaggi enormi. C’è il ragazzo precoce ed il ragazzo meno pronto all’istante, però dopo sei mesi vai a fare un confronto, quello che era indietro e quello che è più avanti. La mentalità mia è questa: migliorare singolarmente tutti i giorni tutti i giocatori, perché poi so che nel collettivo il singolo farà qualcosa in più. Questo per me è fondamentale. Poi è normale deve essere un vanto per la società, per chi compone il puzzle, per noi tecnici. Questo è il lavoro che io impronto dal settore giovanile alle prime squadre”.
Chi non ci sarà contro il Carpi? “Mancherà purtroppo Cernigoi, mancherà Gorelli, voglio capire Dobrev perché ho visto che si è staccato dal gruppo all’improvviso, ha detto che ha avvertito un dolorino, io stavo con la squadra, voglio capire se sarà dei nostri (alla fine non è stato convocato, ndr), mancherà Cinquegrano, che in questi giorni mi ha detto che sta molto molto meglio, non sente più niente, per precauzione, avendo la sosta, sicuramente lo vedremo dopo la sosta. Non ci sarà Brisku, che ieri purtroppo ha fatto un movimento strano con la spalla e mi sa che starà fuori un bel po’, mi dispiace perché è un ragazzo giovane. E mancherà Bellodi, squalificato”.
Poi gli auguri. “Approfitto per fare tanti auguri all’ambiente Rimini, ai tifosi e a tutte le persone che vogliono bene al Rimini Calcio, a tutte le persone che fanno parte della società del Rimini Calcio, a iniziare dalla proprietà fino ai magazzinieri, che a volte sono le persone vengono citate meno ma che danno tanto nel quotidiano a tutti noi, a tutti voi che fate questo, che ci date l’opportunità di chiacchierare, e a tutti quelli che vogliono bene al Rimini Calcio, alle famiglie. Auguro un sereno Natale a tutti!”.
LA 20a GIORNATA DEL CAMPIONATO DI SERIE C GIRONE B E LA CLASSIFICA
LISTA CONVOCATI RIMINI FC-CARPI
Portieri: 1 Vitali, 32 Ferretti, 91 Colombi.
Difensori: 3 Falbo, 8 Semeraro, 28 Longobardi, 30 De Vitis, 98 Lepri.
Centrocampisti: 5 Fiorini, 10 Malagrida, 21 Piccoli, 23 Megelaitis, 25 Lombardi, 33 Langella, 80 Garetto.
Attaccanti: 7 Chiarella, 14 Jallow, 20 Accursi, 34 Ubaldi, 77 Cioffi, 97 Parigi.