Fermato da una pallonata al volto e pestato a sangue dal branco
Sono due gli autori della violenta rapina, avvenuta il 7 agosto scorso a Rimini, identificati dai carabinieri di Viserba e indagati per rapina aggravata in concorso e lesioni personali aggravate in concorso. Si tratta di un 25enne tunisino, senza fissa dimora, attualmente irreperibile, difeso d’ufficio dall’avvocato Guido Caparrini, e di un 33enne marocchino, attualmente detenuto nel carcere dei Casetti, difeso di fiducia dall’avvocatessa Ninfa Renzini.
Vittima del brutale pestaggio un turista di origine francese di 37 anni, che, alle 3 di notte del 7 agosto, mentre stava guidando un monopattino era stato colpito da una pallonata in faccia che lo aveva costretto a fermarsi. In un attimo un gruppetto di quattro-cinque persone, tra cui i due indagati, lo aveva circondato e colpito ripetutamente con calci al costato e all’addome e pugni in testa. Il 33enne marocchino, poi, gli aveva strappato di dosso il marsupio, contenente le chiavi dell’auto, carte di credito, documenti e 100 euro in contanti.
Lo stesso 33enne marocchino, questa volta secondo le indagini della Squadra Mobile di Rimini, alcune sere dopo (precisamente il 21 agosto), insieme a due uomini e una donna, mai identificati, avrebbe messo a segno un’altra violenta rapina, sempre a Rimini, questa volta ai danni di un connazionale di 26enne residente in provincia di Monza. Anche in questo caso la vittima era stata circonda e presa a calci e pugni dal branco. Non soddisfatto, il 33enne avrebbe rotto a terra una bottiglia di vetro e poi attinto il connazionale in varie parti del corpo. Il bottino della rapina il borsello del giovane con all’interno due iPhone e 100 euro in contanti.
Il pubblico ministero Luca Bertuzzi, chiuse le indagini, ha chiesto al gip di Rimini il rinvio a giudizio di entrambi gli indagati.