Qualità della Vita, Rimini è 42esima: bene il tempo libero, male la sicurezza
A poche settimane dalla fine dell’anno arriva l’ennesima classifica che mette in fila le province italiane. Questa volta si tratta della 35esima edizione dell’indagine sulla Qualità della Vita del Sole 24 Ore. Rimini guadagna 9 posti rispetto al 2023 e raggiunge il 42esimo posto in una classifica che la vede però penultima in Emilia Romagna (davanti alla sola Ferrara). Guardando i macro indicatori presi in esame la situazione conferma pregi e difetti della città che si issa fino al secondo posto (+1) alla voce “cultura e tempo libero” mentre naviga nei bassi fondi per “giustizia e sicurezza” dove non va oltre il 97esimo posto (guadagnando però 8 posizioni e staccandosi dal fondo della classifica). Rimini perde quota (ben 22 posizioni in meno del 2023) nell’indicatore che prende in esame “ricchezza e consumi” dove è 72esima e scende di 2 posti anche in “ambiente e servizi” dove si posiziona 64esima. Migliora invece alla voce “demografia e società” dove è 15esima (+10). Nei dati più di dettaglio, Rimini è prima per presenze turistiche ma risulta all’ultimo posto in Italia (107esima) per rischio alluvione inteso come popolazione presente in aree a pericolosità idraulica elevata.
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A trionfare nella classifica generale è la provincia di Bergamo che ha scalzato habitué del podio come Trento, al secondo posto, e Bolzano, al terzo. La top 10 della classifica è lo specchio di un Paese in cui le grandi città cominciano a manifestare diverse fragilità: l’unica presente è Bologna, al nono posto, in calo di sei posizioni rispetto all’edizione 2023. Per il resto, trionfano le medie province: Monza e Brianza (4° posto), seguita da Cremona e Udine, vincitrice lo scorso anno, Verona e Vicenza. A chiudere, dopo Bologna, è Ascoli Piceno.
Il commento del presidente della provincia Jamil Sadegholvaad
“A un mese dalla pubblicazione dell’approfondimento sulla qualità della vita di Italia Oggi che poneva la provincia di Rimini in calo rispetto all’anno precedente, l’edizione odierna de ‘Il Sole 24 Ore’ rovescia la situazione, in un’alternanza ormai consueta, segnalando nella 35esima edizione della sua annuale inchiesta una crescita complessiva del territorio che da 51esima sale al 42esimo posto, con un salto quindi di nove posizioni. Una crescita che, soffermandoci sui numeri, abbraccia tutta la Romagna, con la Provincia di Forlì-Cesena che scala la graduatoria risalendo di 27 posizioni e Ravenna che ne guadagna sette: un elemento questo che, a prescindere dal ‘gioco’ delle classifiche e dei primati, è comunque l’ennesimo e netto segnale di una terra come la Romagna che ha saputo rialzare la testa dopo le difficili prove a cui è stata sottoposta nei mesi scorsi e negli ultimi anni (il Covid che ha colpito in maniera pesantissima l’industria turistica).
Volendo dunque cogliere i trend e i conseguenti spunti di riflessione che emergono dall’analisi, non si può non partire dal dato che per la prima pone la provincia di Rimini al primo posto per presenze turistiche (17.035 per kmq, elaborati su dati Istat 2023), davanti a Venezia, Napoli, Milano e Roma. La conferma di come il comparto turistico rappresenti il traino per l’economia di un territorio, che mantiene una certa vivacità nel tessuto imprenditoriale (17° per nuove iscrizioni, 26° per startup innovative), in un quadro complessivo di crescita generale della performance (la provincia sale di 27 posizioni nella sezione affari e lavoro).
La fotografia della situazione nei 27 Comuni della provincia conferma la vocazione al risparmio del territorio (22esimo posto nell’indicatore dei depositi bancari delle famiglie consumatrici) così come pone all’attenzione due temi che rappresentano la sfida e la priorità degli anni a venire, a partire dal peso dei canoni d’affitto per le abitazioni sul reddito medio pro-capite (102°, con una incidenza del 46%) e dal costo per l’acquisto degli immobili (103°), in particolare nelle aree di pregio, che rientra anche nel complessivo alto tasso di inflazione generale: tutti indicatori che se da una parte danno conto di come il territorio resti fortemente attrattivo, dall’altro pone davanti ad una riflessione rispetto alla necessità di perseguire nella politica di azioni del sostegno all’abitare e, allo stesso tempo, incentivare soluzioni normative di respiro regionale e nazionale per invertire un trend che tocca da vicino tutte le città metropolitane e, in particolare, quelle a più alta vocazione turistica e in generale di benessere.
Sul fronte del benessere di vita, la provincia di Rimini è tra quelle che garantisce la più alta speranza di vita alla nascita (terza in Italia, con una media di 84.6 anni), ma peggiora il tasso di fecondità (84esima), mentre sono buone le performance rispetto al sistema sanitario, sia per il numero di medici specialisti presenti in tutto il territorio provinciale, sia per la bassa emigrazione ospedaliera (cioè la tendenza a spostarsi fuori per le cure), che vede Rimini tra le più virtuose (13) in un quadro emiliano-romagnolo positivo (Ravenna terza, Forlì-Cesena quarta, Bologna quinta). Su questo fronte vale la pensa sottolineare i miglioramenti anche statistici, visto che sino a non molto tempo fa in questi specifici indicatori il territorio riminese era molto più indietro in graduatoria.
Resta alta la pagella dell’ecosistema urbano (confermando il 13esimo posto assoluto), l’offerta del trasporto pubblico (13°), l’attenzione al rinnovabile con alta densità di impianti fotovoltaici (8°) e una forte tendenza alle riqualificazioni energetiche (6°).
Infine, una piacevole e ormai consolidata conferma: il podio (in crescita dal terzo al secondo posto) nella classifica ‘cultura e tempo libero’, in cui a fare da traino non è (o meglio non è solo) la quantità di servizi a disposizione, anche dei turisti, come palestre e piscine e l’offerta, articolata, diffusa e di alta qualità di spettacoli (5°), ma è la risposta del pubblico (terzo posto per media di spettatori), a indicare una realtà provinciale viva e soprattutto partecipe. Di queste classifiche, dunque, diamo il giusto peso ai fisiologici up e down e invece cogliamo stimoli, difetti e spunti per continuare a crescere.”