l'incontro in Municipio
Centro antiviolenza a Cattolica, numeri stabili. Una rete da rafforzare
In foto: l'incontro in Municipio
di Redazione
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sab 30 nov 2024 13:52 ~ ultimo agg. 14:32
Non diminuiscono i numeri delle donne vittime di violenza registrati dal Centro antiviolenza di Cattolica. Da gennaio a settembre 2024, sono stati 52 gli accessi al Cav, di cui 42 italiane e 10 straniere. Nel 2023, da gennaio a dicembre, i dati definitivi riportano un totale di 77 accessi, di cui 54 italiane e 23 straniere. Come lo scorso anno, anche nel 2024 la maggioranza delle vittime è di nazionalità italiana. E nella maggior parte dei casi l’autore delle violenze continua a essere il compagno, il marito o comunque una persona legata alla vittima da relazione familiare o amicale.
Nel dettaglio, i dati sullo stato civile delle vittime evidenziano che per la maggior parte (il 20 per cento circa) sono coniugate dimostrando che violenze avvengono per lo più nell’ambito famigliare e tra le pareti domestiche. A seguire, vittime nubili (16%), separate (8,15%), vedove (4%), conviventi al 2 per cento come le divorziate che diminuiscono rispetto al 2023. In linea con lo scorso anno, il numero sulle vittime madri che fanno accesso al Cav con figli minorenni che sono comunque la maggioranza rispetto a quelle con figli maggiorenni. In merito all’autore delle violenze, nei primi 9 mesi del 2024 emerge che nel 50 per cento dei casi si tratta del marito o compagno (53% nel 2023), mentre il 32 per cento sono ex (34% nel 2023), il 15 per cento familiari (11% nel 2023). Sono in aumento le violenze multiple. A settembre 2024, le vittime che hanno fatto accesso al Cav referendo di subire almeno due tipologie di violenze sono state il 54 per cento mentre il 2923 si è chiuso registrando un totale del 37 per cento. Il 27 per cento le vittime di un solo tipo di violenza (14% nel 2023), mentre sembrano in calo quelle che hanno subito più di due modalità di abusi: dal 49 per cento dello scorso anno si è passati al 19 per cento dei primi 9 mesi del 2024.
È quanto emerge dal report illustrato e analizzato mercoledì in sala Giunta a Palazzo Mancini nel corso di un incontro tra l’Assessora alle pari opportunità Claudia Gabellini, l’Amministrazione di San Giovanni in Marignano con la sindaca Michela Bertuccioli e il consigliere Luca Gessaroli, il comandante dei carabinieri Andrea Lezzi, i comandanti della polizia locale di entrambi i comuni, il settore sociale, la presidente di Mondo donna Onlus Loretta Michelini e la coordinatrice dei centri antiviolenza Giovanna Casciola e tutte le operatrici del nostro Centro antiviolenza distrettuale Chiama chiAma.
“Numeri che anche quest’anno testimoniano l’importanza vitale dei centri anti violenza – commenta l’Assessora Gabellini – Purtroppo quella delle violenze sulle donne è una piaga che non accenna a diminuire. Ma il grande lavoro di questi presidi, come il nostro di Cattolica, permette di salvare tante vite. Torniamo a chiedere che lo Stato si faccia carico dei Cav. Non possono reggersi solo sulle spalle di province e regioni. È un impegno notevole, la rete di aiuto c’è ma dobbiamo renderla sempre più forte”.
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