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rigenerazione immobili pubblici

Firmato il "Piano città" tra Comune e Demanio: 10 luoghi che non saranno più buchi urbani

In foto: la firma del piano città in Municipio
la firma del piano città in Municipio
di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 27 nov 2024 14:50 ~ ultimo agg. 14:57
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L’Agenzia del Demanio e il Comune di Rimini hanno firmato oggi il “Piano città degli immobili pubblici”, un accordo per la rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico della città.

Le criticità i ‘buchi urbani’ devono diventare luoghi da cui ripartire per programmi e progetti di rigenerazione urbana. È il senso dei “Piani città” messi in piedi dall’agenzia del Demanio per i comuni italiani. Il Piano Città di Rimini, firmato oggi con il Demanio, punta al recupero delle colonie storiche, la riqualificazione del waterfront, un modello di città sostenibile dal punto di vista ambientale, che limiti il consumo di suolo, e valorizzi il patrimonio storico artistico, universitario, turistico e culturale.

Una nuova era del demanio, quindi dello Stato ha detto la direttrice dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Vermeche spinge nella direzione degli investimenti privati sui territori. Un lavoro che stiamo facendo a braccetto con Rimini”.
Non c’è ancora un cronoprogramma definito (l’unico tempo certo è per la caserma Giulio Cesare e il concorso di progettazione che avverrà entro l’anno ndr), ma il primo portafoglio immobiliare individuato comprende 10 edifici di proprietà statale e comunale:

l’Ex Caserma Giulio Cesare che diventerà la “Cittadella della Sicurezza”, Entro l’anno verrà pubblicato il concorso di progettazione.  Ex Officina Manutenzione Rotabili Pascoli nella zona “Stazione di Rimini Marina della Ferrovia Rimini – Repubblica San Marino” Sdemanializzazione dell’area nei pressi del Ponte di Tiberio all’interno dell’alveo storico del fiume Marecchia, e dell’area di Miramare, dove insiste il Talassoterapico Rimini Terme con la ex colonia Novarese. Il “Triangolone” di Largo Boscovich a Marina Centro, in concessione fino al 2025, il Parco Murri con l’omonima colonia marittima. L’Ex Colonia Enel a Marebello, la Caserma dei Carabinieri di Miramare.

L’elenco dei luoghi con specifiche:

Immobili dello Stato
L’unico tempo certo riguarda l’Ex Caserma Giulio Cesare che diventerà la “Cittadella della Sicurezza”, dove saranno trasferiti gli uffici della Questura e alla Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Prefettura e dell’Arma dei Carabinieri. Entro l’anno verrà pubblicato il concorso di progettazione.

Ex Officina Manutenzione Rotabili Pascoli nella zona “Stazione di Rimini Marina della Ferrovia Rimini – Repubblica San Marino” ed è un immobile di interesse storico artistico in corso di trasferimento dallo Stato al Comune di Rimini. per trasformare il bene nel “Museo delle vie storiche di Rimini” la via Flaminia, la via Emilia e la via Popilia.

Sdemanializzazione dell’area nei pressi del Ponte di Tiberio all’interno dell’alveo storico del fiume Marecchia, vicino al ponte di Tiberio attualmente utilizzata come parcheggio da parte del Comune che ha avviato l’iter amministrativo per la sua acquisizione.

Sdemanializzazione area di demanio marittimo Miramare Concessione demaniale marittima Rimini Terme- Il complesso Talassoterapico Rimini Terme a Miramare. Il Comune intende acquisirlo nell’ambito del progetto Parco del Mare e per il recupero della ex colonia marittime Novarese.

Immobili del Comune
“Triangolone” di Largo Boscovich a Marina Centro, attualmente in concessione fino al 2025,

Il Parco Murri. L’operazione prevede il recupero e del riuso di due immobili, vicino all’omonima colonia marittima.

L’Ex Colonia Enel a Marebello, L’obiettivo acquisire la proprietà per procedere alla demolizione e recuperare l’area, dotando le zone di Marebello e Rivazzurra di spazi verdi e servizi di quartiere.

Ex Colonia Novarese. Si prevede il recupero dell’immobile nell’ambito delle più ampie operazioni di riqualificazione del complesso Rimini Terme.

Caserma dei Carabinieri di Miramare. Il Comune e il Demanio si confronteranno per individuare una nuova sede.

Dal Comunicato stampa del Comune: 

Firmato oggi dal Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, e dal Sindaco, Jamil Sadegholvaad, il Piano città degli immobili pubblici di Rimini, lo strumento di pianificazione, ascolto e collaborazione, studiato per rispondere alle esigenze delle pubbliche amministrazioni e dei cittadini, offrire immobili pubblici aperti e accessibili, servizi più efficienti, benessere, sviluppo, inclusione sociale, sostenibilità ambientale.

Il Piano Città mira a un modello di città sostenibile e resiliente, che limiti il consumo di suolo, e alla valorizzazione dei punti di forza della città che con il suo patrimonio storico artistico, l’eccellenza nell’accoglienza offre un mix unico di tradizione e innovazione. Verranno valorizzati e date nuove funzioni agli immobili pubblici, completato il waterfront con la creazione di nuovi luoghi relazionali per la città, ampliata l’offerta turistica e ricettiva tutto l’anno, anche oltre il litorale, rafforzando il sistema fieristico e valorizzando l’innovazione tecnologica, migliorata la qualità dell’ambiente, favorendo la mobilità sostenibile e aumentando le aree verdi, estesa la rete culturale e dei servizi di giustizia e sport, rifunzionalizzato il patrimonio disponibile in residenze universitarie.

Il recupero delle colonie esistenti e la loro ricucitura con i contesti territoriali limitrofi, anche grazie a partenariati pubblico privato, contribuiranno ad alimentare i processi rigenerativi e a rafforzare i caratteri identitari della città.

“Le città italiane, nell’ultimo secolo, sono state il frutto di sedimentazioni e di un coacervo di competenze diverse tra piano nazionale e locale che, nei decenni, ha portato più di un problema – dichiara il Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad – Con questo Piano Città si pongono le basi per una vera e propria svolta all’insegna della collaborazione e della pianificazione, a tutto vantaggio della comunità riminese. Quelle che, diciamo così, a volte si rivelano criticità o veri e propri ‘buchi urbani’ da ora in poi possono, anzi dovranno, essere i luoghi da cui ripartire per programmi e progetti di rigenerazione urbana, diffusi sull’intero territorio, capaci di veicolare qualità di vita, sviluppo e benessere”.