Partiti i lavori al parcheggio dell'ospedale di Riccione: già disponibili nuovi posti
Sono iniziati i lavori per il nuovo parcheggio pubblico nell’area circostante l’ospedale Ceccarini di Riccione, lato via Frosinone. L’intervento è frutto della collaborazione tra l’Ausl e il Comune e mira a migliorare l’accessibilità all’ospedale e a rendere più ordinata la gestione del traffico. In fase di avvio del cantiere, parte dell’area destinata al parcheggio è stata già resa disponibile agli utenti a partire da questa mattina, sabato. Si tratta al momento di 30 posti auto di cui 5 per disabili. I lavori in corso, che includono la bonifica dell’area e la posa del primo strato di fondazione, rappresentano il primo step dell’intervento, realizzato a carico dell’Ausl. Il nuovo parcheggio, una volta completato, occuperà una superficie di circa 2.850 metri quadri e offrirà un totale di 84 posti auto, di cui 9 riservati a persone con disabilità, 2 posteggi rosa, 2 per auto elettriche, e spazi dedicati a cicli e motocicli sotto la tettoia esistente. A completamento dei lavori, l’area sarà integrata con percorsi pedonali accessibili e la futura realizzazione di una pista ciclabile monodirezionale su viale Frosinone.
“L’ospedale è un luogo cruciale per la nostra comunità, e siamo consapevoli delle esigenze di pazienti e visitatori che necessitano di un facile accesso anche durante i lavori – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Simone Imola –. Per questo, abbiamo fatto tutto il possibile per garantire fin da subito la disponibilità di posti auto, mettendo a disposizione, già a partire da oggi, 30 stalli gratuiti, di cui 5 riservati a persone con disabilità, all’interno dell’area del futuro parcheggio. Questa soluzione temporanea rappresenta un impegno concreto per ridurre i disagi durante i lavori e migliorare l’accessibilità a una struttura sanitaria così importante come l’ospedale Ceccarini. Il nuovo parcheggio, una volta completato, renderà più ordinata ed efficiente la gestione della mobilità nell’intera area, ma non volevamo che l’attesa di questo miglioramento creasse difficoltà a chi oggi frequenta l’ospedale”.