Il nuovo stadio è di "pubblico interesse". La palla ora passa al privato
Con 20 voti favorevoli, sette astenuti e un voto contrario il consiglio comunale ha approvato la dichiarazione di pubblico interesse per la realizzazione del nuovo stadio Romeo Neri. Si tratta di un passaggio fondamentale per la prosecuzione dell’iter. Ora la palla passa al raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Aurora Immobiliare e Rimini Football Club che aveva presentato la proposta di partenariato pubblico-privato.
Il nuovo stadio è di “pubblico interesse”. La palla passa al privato
Le aree vengono conferite in diritto di superficie per 90 anni, al termine del quale le opere realizzate passeranno in proprietà al Comune di Rimini a titolo gratuito. La manutenzione ordinaria e straordinaria inoltre saranno in capo al privato per l’intera durata della concessione.
L’intervento di ristrutturazione dello stadio comprende l’avvicinamento sostanziale delle tribune al bordo del campo per migliorare la visione degli eventi dalle curve e un incremento della capienza fino a circa 12.200 posti tutti coperti. L’intervento proposto comprende spazi sportivi multidisciplinari, un centro per la medicina sportiva, spazi per il fitness ed il wellness, area dedicata al baby parking, foresteria, oltre a spazi direzionali, commerciali e di bar-ristorazione. Ovviamente sarà mantenuta e restaurata la facciata storica.
La progettazione sarà accompagnata dalla riorganizzazione del verde e delle aree pedonali e ciclabili di accesso che circondano l’impianto, oltre all’implementazione dei parcheggi. Sulla dotazione complessiva, l’assetto preciso si avrà solo con l’arrivo del progetto di dettaglio.
L’intervento del sindaco Jamil Sadegholvaad
“Siamo soddisfatti perché siamo arrivati ad altro passaggio importante per questo obiettivo ma, specifico chiaramente, non è un punto di arrivo. Non è neanche un punto di partenza perché per arrivare a questo consiglio nell’ultimo anno è stato condotto un grande lavoro da parte dei soggetti privati, della Rimini calcio, degli uffici comunali. Un lavoro che occuperà intensamente i prossimi mesi, con l’obiettivo di mettere a terra il progetto e contestualizzarlo in maniera armonica con le istanze e le esigenze della squadra, della tifoseria e non da ultimo del quartiere.
Prima di tutto però vorrei ricordare quello che è stato fatto e che stiamo realizzando dal 2013 ad oggi per mettere mano a uno dei grandi e cronici ‘difetti strutturali’ di Rimini: l’edilizia sportiva. E non solo a beneficio dell’agonismo, ma anche per tutto il movimento sportivo, quello giovanile in primis, che merita di essere sostenuto e di avere strutture adeguate.
Stiamo parlando di un investimento di 60 milioni di euro in riqualificazione di impianti sportivi e palestre, la nuova Casa del Volley, il nuovo centro sportivo di Rivabella per rugby, baseball, tennis, la riqualificazione dei campi da calcio di Ina Casa, Rivazzurra, San Giuliano, Torre Pedrera, Viserba, Miramare, Vergiano e San Vito, la manutenzione straordinaria dei pattinodromi di Viserba (a cui purtroppo dovremo rimettere mano dopo il recente incendio) e di via Aleardi, i campi, spazi polivalenti da basket, calcetto, pallavolo a Corpolò, Viserba, Miramare, Parco Marecchia, Quinto Peep, Celle, via Pomposa, via Bramante tratto ex Torre SIP, San Vito, i 20 spazi all’aperto e nelle adiacenze delle scuole primarie che diventano aree polifunzionali, ricreative, sportive e di gioco per attività motorie all’aria aperta, i km di piste ciclabili passati da 78,5 del 2011 a 131 di oggi. E ancora i lavori di ammodernamento tecnologico al Palasport Flaminio, la nuova piscina a Viserba ormai verso la conclusione dei lavori. Ricordo inoltre la recente assegnazione del bando per il centro sportivo all’ex area Ghigi il cui progetto è stato presentato dalla Rimini calcio pochi giorni fa, il nuovo campo da calcio di Corpolò, l’RDS Stadium i cui lavori sono in corso ampliato nelle funzioni per la danza sportiva, la stessa nuova arena che sarà realizzata da IEG che sarà in grado di ospitare gli eventi sportivi di livello internazionale.
L’opportunità di fare e vedere sport a ogni livello contribuisce in maniera fondamentale alla qualità che diamo alle nostre città, e, se questa operazione auspicabilmente andasse in porto, lo farà in maniera decisiva. Mi permetto di dire questo perché qui non è in ballo ‘solo’ (si fa per dire..) un ‘Romeo Neri’ moderno e la realizzazione (che va di pari passo) di un nuovo impianto per l’atletica nella sua collocazione in via Melucci. Qui, di più, si tratta della rigenerazione di un intero nuovo quartiere attraverso la riqualificazione della sua principale struttura sportiva, in relazione con i progetti che riguardano la Cittadella della sicurezza all’ex Caserma e l’area ex questura, che solo fino a poco tempo fa sembrava in fase di stallo. Una struttura sportiva ampliata a centro di vita, interesse, attività per 12 mesi all’anno, con una dotazione di funzioni primarie (sosta, verde, servizi) adeguata al funzionamento della stessa struttura e soprattutto alla vita quotidiana di chi lì abita e risiede.
Stiamo lavorando per sanare quelli che potremmo chiamare ‘cronici buchi neri’ con cui ogni città si trova a fare i conti Lo stadio rientra sicuramente in questo discorso. E ci rientrano, a semplice titolo esemplificativo, la realizzazione del nuovo impianto dell’atletica, la demolizione dell’ecomostro Questura, i collegamenti viari centro/periferia attraverso l’abbattimento dei semafori e la realizzazione di nuovi sottopassi sulla Statale 16, lo sfondamento della stazione ferroviaria centrale lato mare, il completamento dell’eliminazione degli scarichi a mare, il nuovo mercato ittico a completare l’area portuale, l’abbattimento della ex colonia Enel, il nuovo Triangolone. Una città che offre qualità urbana ai cittadini.
Altro elemento strategici e di interesse pubblico è la rigenerazione urbana che lo stadio porta con sé. Dovremo essere bravi insieme ai progettisti, ai consiglieri e con la partecipazione della cittadinanza a disegnare un quartiere che sappia integrare in maniera armonica il nuovo stadio, lo sviluppo della cittadella della sicurezza in capo all’Agenzia del Demanio e il programma di riqualificazione dell’area dell’ex questura.
Questa è la sfida che abbiamo. Oggi, con l’approvazione della dichiarazione di pubblico interesse per il nuovo stadio, mettiamo i privati nelle condizioni di andare avanti testa bassa nella definizione della progettazione di dettaglio di un nuovo stadio che la città merita.”
Il commento dell’assessore Mattia Morolli
Rispetto al tema della dotazione di parcheggi a servizio del nuovo stadio, “un assetto più preciso potremmo averlo solo ne momento in cui avremo il progetto nel dettaglio e con il privato svilupperemo in maniera condivisa le proposte in particolare rispetto alle aree di sosta pubblica individuate nel progetto preliminare. A tal proposito, rispetto alle utilizzo delle aree di sosta in occasione degli eventi sportivi e non, va ricordato che le aree sono soggette a provvedimenti adottati dal Comitato ordine pubblico e sicurezza, che definisce limitazioni e accessibilità. Le aree di parcheggio attualmente individuate non sono eccessivamente distanti dall’impianto e saranno adottati interventi per organizzare la raggiungibilità a piedi delle aree di sosta”.
Rispetto alla viabilità e accessibilità generale del quartiere “stiamo lavorando, tenendo conto anche degli interventi attualmente in corso sugli assi viari a monte e in relazione ai progetti che stanno avanzando di riqualificazione dell’area ex questura e dell’ex caserma Giulio Cesare, con una visione di insieme e armonica”.
L’assessore Morolli ha inoltre risposto alle domande dei consiglieri rispetto alla durata della concessione dello stadio al privato, fissata su 90 anni, per 90 anni, “con manutenzione ordinaria e straordinaria in capo al privato per l’intera durata della concessione – ha sottolineato – Negli ultimi 30 anni sono stati rifatti solo cinque stadi in Italia (Reggio Emilia, Udine, Frosinone, Torino, Bergamo). Tutti gestiti da un soggetto privato e con proprietà finale del Comune e con concessione che va da un minimo di 90 ad un massimo di 99 anni”