Calci, pugni e schiaffi in campo, maxi rissa in Terza Categoria
Il campo da calcio trasformato in un ring, con giocatori, componenti dello staff tecnico e dirigenti delle due squadre coinvolti in una maxi rissa. E’ successo sabato scorso allo stadio ‘Carlo Brigo’ di Morciano, dove si stava disputando la partita di Terza Categoria di calcio a 11 tra Real Morciano e Academy Riccione. All’87esimo, con gli ospiti in vantaggio uno a zero, la gara è improvvisamente degenerata. Secondo il referto arbitrale, vicino alla bandierina del calcio d’angolo, è scoppiato un parapiglia tra alcuni giocatori e sono volati pugni, calci e schiaffi. Un giocatore del Morciano, in particolare, mentre cercava di fuggire, sarebbe caduto a terra per poi essere raggiunto da tre tesserati dell’Academy. A quel punto – secondo la versione fornita dal direttore di gara – veniva colpito nel tentativo di rialzarsi con un pugno al volto e un calcio alla schiena. Ma non è tutto perché un dirigente dell’Academy, anziché sedare gli animi, avrebbe colpito a sua volta il calciatore che, da terra, si era rialzato e tentava di mettersi al riparo, e lo avrebbe fatto non a mani nude ma servendosi della bandierina di segnalazione. Diversi i video, fatti con il cellulare da parte di alcuni spettatori, che immortalano la rissa.
Maxi rissa in campo tra giocatori e dirigenti, squalifiche pesanti
Inevitabile la mano pesante del giudice sportivo Maria Luisa Trippitelli, che ha squalificato fino al 1° febbraio 2025 un dirigente dell’Academy Riccione e fino alla fine del campionato tre calciatori della stessa società. Altre sei squalifiche (una fino al 2 dicembre, cinque fino al 18 novembre) sono state distribuite equamente tra i tesserati dell’Academy e quelli del Real Morciano. “Le condotte descritte – spiega il giudice nel provvedimento – oltre a tradire lo spirito del gioco del calcio e ad instillare nel pubblico presente e nei giovani atleti aggregati alle prime squadre una visione deformata dell’attività sportiva, violano le più elementari regole della civile convivenza e del rispetto dell’altrui persona, financo a rasentare la violazione delle cogenti norme penali”.
“Presenteremo ricorso contro la decisione del giudice sportivo perché riteniamo che i fatti siano stati riportati solo parzialmente e in maniera non corretta – spiega la presidente dell’Academy, Tamara Tinti -. Tutto è nato da un giocatore del Real Morciano che, dopo essere stato sostituito, è rientrato in campo a gara in corso e ha colpito con un pugno un nostro calciatore, poi costretto a recarsi in pronto soccorso. Un’aggressione che ha innescato la reazione di alcuni nostri atleti e dirigenti. Non sto certamente giustificando il loro comportamento, che, anzi, va condannato. Però credo vada fatta luce su come siano andati realmente i fatti”.
Il Real Morciano, dal canto suo, ha affidato il proprio pensiero e le proprie scuse ai social: “Un sabato pomeriggio da dimenticare per la nostra società – si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook della squadra –, una pagina veramente brutta della nostra storia. Noi siamo qua per chiedere scusa. Ai tifosi più cresciuti e soprattutto a quelli più piccoli, ai quali abbiamo lasciato un esempio pessimo. All’intero paese che ci sostiene e crede nel progetto”.