L'area del Marano al centro del workshop del Fuorisalone
Come finalizzare l’Area del Marano con le sue Colonie? Se ne parla (solamente e molto) da svariati anni. Soprattutto dagli ecologisti per contestare ai produttori di eventi l’abuso che viene fatto a scapito della natura di quella estesa area che si estende tra le Terme di Rimini, la Colonia Bolognese e la ex colonia Reggiana a Riccione. Poiché il nostro motto è: “dalla protesta alla proposta”, ora insieme, tra associazionismo ambientale, giuristi e professionisti del paesaggio, siamo giunti a dare gambe alle idee. La finalità è proporre al pubblico (gli enti competenti) e al privato (gli imprenditori, nuovi proprietari di porzioni del sito ed ex colonie) il progetto di fattibilità che produrrà il “Workshop Marano”. Al Rockisland, in mezzo al mare, nella due giorni di lavoro per la 7° edizione di FUORISALONE2024 – la manifestazione per l’ecologia che ogni anno l’APS Basta Plastica in MARE organizza in concomitanza al Salone Ecomondo – ambientalisti e professionisti si prenderanno cura dell’unico vero varco a mare rimasto, non tombato e non deviato, tra Rimini e Riccione. COSTITUZIONE Art. 9 – Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle futuregenerazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
Il tema è affrontato alla luce dei cambiamenti sopraggiunti di recente: la protezione del paesaggio e dell’ambiente nella Costituzione, la nuova legislatura sui luoghi naturali, i cambiamenti climatici con l’innalzamento del mare e il rischio di allagamenti e alluvioni; insieme alle tante associazioni promotrici ambientali e professionali, con gli approfondimenti già svolti precedentemente dal volontariato, soprattutto Wwf di Rimini e Riccione. L’obiettivo è preciso: considerare qual tratto di costa, le ex colonie e la terra circostante, una zona umida di rispetto da valorizzare quale corridoio ecologico. Rinaturalizzando la conformazione del luogo, le dune, la flora e la fauna e limitandone il forte degrado causato dal costante abbandono e l’episodico e inquinante eccesso di antropizzazione dei grandi eventi. Un impegno etico e naturalistico che corrisponde anche a soddisfare i più attuali target del marketing turistico, dunque dell’imprenditoria privata (l’hotellerie) e para-pubblici sulla salute(Rimini Terme) dei servizi ubicati in quella zona. Obiettivo: farne un caso emblematico per l’Italia, sottraendo alla messa a reddito quello scampolo di territorio, finalizzando quella porzione di suolo demaniale (di tutti) a oasi preziosa di biodiversità. Prendersi cura dei luoghi eccessivamente sfruttati e contribuire a rinaturalizzare quel tratto della Costa Romagnola, non per caso scelto da tartarughe, fratini e altre specie animali e vegetali per riprodursi, diviene anche un appeal nell’offerta turistica sempre di più alla ricerca di accoglienza sostenibile e naturale. La due giorni riminese vedrà al lavoro sul progetto di fattibilità professionisti volontari riminesi e non, su: urbanistica, botanica, ecologia, biodiversità, sistemi costieri e servizi ecosistemici, alla luce della nuova legislazione in ambito ambientale.
Insieme ai protagonisti dell’ambientalismo del territorio saranno la geologa Luisa Perini, responsabile sviluppo mare-costa per la mitigazione dei rischi costieri della Regione Emilia-Romagna e l’avvocata Daniela Addis, esperta da Roma e presidente di Generazione Mare, a confrontarsi sull’attuale compatibilità e funzione dei varchi a mare in territorio urbanizzato. Il tutto coordinato da Marco Zaoli, architetto urbanista e paesaggista, consulente scientifico di Basta Plastica in Mare Network.La rete delle professioni Tecniche, con gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri e il Collegiodei Geometri attribuisce crediti formativi. Per iscriversi al Workshop Marano aps.bastaplasticainmare@gmail.com