Emendamento al decreto
Concessioni. La proposta riminese: quota del canone resti ai comuni
di Redazione
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mar 1 ott 2024 14:12 ~ ultimo agg. 14:16
Una quota dei canoni relativi alle concessioni demaniali resti agli enti concedenti, vale a dire ai comuni, che potrebbero usarla per valorizzare il Demanio e potenziare l’offerta turistica. La proposta arriva dall’Amministrazione Comunale di Rimini che ha trasmesso ad Anci un documento che raccoglie alcune proposte di emendamento al decreto legge del 16 settembre scorso che ha introdotto “disposizioni urgenti in materia di concessioni demaniali marittime”, propedeutiche al superamento della procedura di infrazione comunitaria.
La sollecitazione riminese, condivisa anche dagli altri comuni, parte dal fatto che ad oggi gli enti locali che gestiscono le concessioni demaniali marittime sono chiamate unicamente a sostenere oneri in quanto il canone è incassato per conto dello Stato. Inoltre l’attività di gestione delle concessione (su delega della Regione che ha la competenza in materia) implica per i Comuni farsi carico attraverso proprio personale di responsabilità gestionali e contabili, oltre ai costi connessi alla gestione e ai ricorsi giudiziari. Tanti oneri quindi ma nessun ristorno.
E la situazione non si sposta di una virgola neppure col nuovo decreto legge che chiama ulteriormente in causa gli enti concedenti che pure giocano un ruolo operativo fondamentale nell’introduzione della nuova disciplina: è infatti specificato che il concessionario che dovesse subentrare a quello attuale sarà chiamato a corrispondere interamente allo Stato anche l’eventuale maggiore importo offerto in sede di gara. Da qui nasce quindi la richiesta dei Comuni affinché nel decreto sia previsto che una parte del canone demaniale sia concessa agli enti concedenti che curano le procedure di affidamento.
“Gli enti locali sono in prima linea in questa riforma – commenta l’Assessora al Demanio Roberta Frisoni – ed è necessario che lo Stato tenga in considerazione lo sforzo a cui saranno chiamati ancor più nei prossimi mesi. L’emendamento vuole proprio portare alla luce la necessità di far sì che gli enti locali possano avere a disposizione le risorse necessarie oltre che per adempiere a tutte le complesse procedure richieste dal percorso di evidenza pubblica, anche per dare corso a ciò che avverrà dopo i bandi, accompagnando cioè gli interventi che auspichiamo si attiveranno per migliorare la fruibilità, la messa in sicurezza e l’accessibilità degli arenili”.
“Gli enti locali sono in prima linea in questa riforma – commenta l’Assessora al Demanio Roberta Frisoni – ed è necessario che lo Stato tenga in considerazione lo sforzo a cui saranno chiamati ancor più nei prossimi mesi. L’emendamento vuole proprio portare alla luce la necessità di far sì che gli enti locali possano avere a disposizione le risorse necessarie oltre che per adempiere a tutte le complesse procedure richieste dal percorso di evidenza pubblica, anche per dare corso a ciò che avverrà dopo i bandi, accompagnando cioè gli interventi che auspichiamo si attiveranno per migliorare la fruibilità, la messa in sicurezza e l’accessibilità degli arenili”.
Sono state poi avanzate dall’Amministrazioni altre osservazioni puntuali, sia operative sia orientate a garantire la qualità dell’offerta balneare in questa delicata fase di passaggio di riassegnazione delle concessioni.
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