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a un anno dal delitto

Parla la figlia di Pierina Paganelli: stop a maldicenze su chi non si può difendere

In foto: il garage dell'omicidio (Adriapress)
il garage dell'omicidio (Adriapress)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 24 set 2024 13:18 ~ ultimo agg. 16:42
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Dopo un lungo silenzio Chiara Saponi, figlia di Pierina Paganelli, parla all’ANSA dell’omicidio della madre a pochi giorni dal primo anniversario.

“Voglio che la persona che ha tolto la luce dagli occhi di mia madre ne risponda alla Giustizia. Ha agito come un vigliacco aggredendo al buio una donna anziana che non ha potuto difendersi”. “Quello che mi fa più soffrire è quando parlano male di nostra madre che non si può più difendere”, dice all’ANSA la figlia della donna uccisa il 3 ottobre 2023 nel garage della palazzina di via del Ciclamino dove viveva riferendosi alle persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta.

Si chiede ancora Chiara, sorella di Giacomo e Giuliano, “Si può arrivare ad uccidere una donna di quasi 80 anni, una signora che si preoccupava per il figlio e per come andava in famiglia? Mia mamma era una donna a cui piaceva mettere le cose in chiaro”. “Quando c’era un problema lei voleva sentire le due versioni, poi se c’era qualcosa lo faceva altrimenti diceva “ok fate voi”. Farla passare come una pettegola, come un’impicciona nella vita di coppia dei figli è ingiusto”.

Per poi esprimere l’esasperazione verso il circo mediatico che non l’ha mai vista esporsi, così come il fratello Giacomo. “Siamo apparsi a molti come i fratelli indifferenti. Li abbiamo sentiti i commenti del tipo ma ‘chissà perché non parlano cosa hanno da nascondere’, se parliamo ci dicono eccoli ‘adesso prendono in giro anche loro’, se mostriamo il nostro dolore, sembriamo esagerati, se non lo facciamo e stiamo zitti ci dicono che non abbiamo cuore. Insomma come facciamo facciamo male, ma noi siamo
le vittime di tutta questa vicenda che ci ha tolto la mamma in maniera crudele”

Sempre all’ANSA; il figlio Giacomo Saponi aggiunge: “Gli investigatori e la Procura, in questi mesi hanno lavorato senza sosta, senza fiato, a testa basta fin da subito. E per noi figli è stato importante saperlo”. “Noi eravamo molto fiduciosi. Ma in televisione, passavano i mesi e vedevamo sempre persone arrivare a conclusioni sbagliate, li sentivamo dire “i poliziotti brancolano nel buio”, oppure “è stato il vicino con i fiori” quando nei vari nei programmi tv era emersa la falsa pista di quel signore anziano che per ringraziare aveva mandato dei fiori alla mamma, quasi ad insinuare cose diverse dalla realtà”.  E ancora: “In tutti questi mesi strazianti, le istituzioni le abbiamo sempre sentite vicine, loro rappresentano la mamma e sono dalla parte della mamma e ci hanno sempre detto di volere solo una cosa, fare giustizia per nostra madre”.