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imputati: liste d'attesa, cau, cra

I Medici di famiglia proclamano stato di agitazione. Fallimentari le politiche della Regione

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 22 set 2024 12:48
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Le politiche regionali sulla salute minano il rapporto di fiducia tra i medici di base e i loro pazienti. La denuncia arriva dal sindacato FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) dell’Emilia Romagna che nella giornata di sabato ha proclamato, con una delibera presa all’unanimità da tutto il Consiglio Regionale, lo stato di agitazione della Medicina Generale della Regione.
“La proclamazione dello stato di agitazione – spiega il sindacato –  deriva dalla constatazione che sono numerosi i provvedimenti che sono stati deliberati dalla Politica Sanitaria della Regione Emilia Romagna in relazione all’ Assistenza Medica, in particolar modo del territorio, in assenza di un coinvolgimento o in contrasto con la progettualità sostenuta dal sindacato maggioritario FIMMG. Inoltre è ormai stata resa manifesta la volontà della stessa Politica Sanitaria della Regione ER di ridimensionare, se non annullare, il rapporto di fiducia tra Cittadino Assistito e il suo Medico di Medicina Generale, sovraccaricando quest’ultimo con ridondante carico di funzioni puramente burocratiche a discapito della quantità del tempo indispensabile ad un’ efficace assistenza clinica”.
In particolare i medici contestano una serie di provvedimenti:
1) la fallimentare gestione regionale delle liste d’attesa per esami diagnostici e visite specialistiche giustificata pubblicamente addossandone la responsabilità esclusivamente ai Cittadini, colpevoli di pretendere troppe prestazioni ed ai MMG, colpevoli di assecondarli;
2) la mancata applicazione di molti commi dell’intesa regionale sui Cau;
3) Il mancato avvio delle trattative per il rinnovo dell’Accordo Integrativo Regionale per la Medicina Generale (AIR);
4) il mancato accordo relativo alla assistenza medica nelle CRA (Case Residenza per Anziani non autosufficienti) con conseguente danno a carico della fascia più debole della popolazione;
5) la mancata applicazione effettiva della intesa, sottoscritta tra le parti in sede regionale, sulla deburocratizzazione, il mancato riconoscimento economico per le attività di tutoraggio, coordinamento e docenze relativo al corso di formazione regionale per i futuri medici di medicina generale;
6) i continui blocchi informatici del Sistema Informativo SOLE e dell’applicativo informatico regionale (Cartella Sole);
7) un grave ostacolo per i MMG nella pratica delle vaccinazioni, uno degli asset strategici della prevenzione sui propri assistiti, dilazionando nel tempo la consegna dei vaccini e pregiudicando in tal modo l’efficacia e l’organizzazione della campagna vaccinale;
8) l’ introduzione dei protocolli regionali prescrittivi sui sistemi operativi informatici dei MMG non concordati e la sostituzione di protocolli locali in concomitanza dell’ introduzione del nomenclatore nazionale, hanno portato ad astruse modalità di accesso, non previste nei CUP della provincia, determinando un notevole aggravio burocratico del MMG e rilevanti disagi ai Cittadini costretti a pellegrinaggi e percorsi reiterati;
9) il sistematico rinvio, quando non il rifiuto di discutere proposte della FIMMG Regionale su importanti problematiche della sanità territoriale.
La sezione provinciale FIMMG di Rimini rimane a disposizione di tutti i colleghi iscritti per aggiornamenti e chiarimenti e ribadisce che il rapporto di fiducia tra il Medico di Medicina Generale e i propri pazienti è la base di una cura efficace e appropriata e che solo preservandolo e instaurando un dialogo paritario tra i Sindacati di categoria e le Aziende Sanitarie sia possibile trovare la chiave di volta per una Sanità Regionale che ha a cuore i suoi cittadini e rispetta il lavoro dei professionisti coinvolti.