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via libera in Consiglio

Dehors, approvato a Riccione il regolamento: i nuovi limiti delle superfici

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 21 set 2024 12:44 ~ ultimo agg. 13:49
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Il Consiglio Comunale di Riccione ha approvato il nuovo regolamento sui dehors sull’uso degli spazi esterni per le attività commerciali della città.

Il nuovo regolamento – ricorda l’Amministrazione Comunale – nasce dall’esigenza di sostituire le deroghe temporanee concesse durante l’emergenza sanitaria, quando molte attività hanno esteso i propri spazi all’aperto per garantire il distanziamento sociale e salvaguardare la propria attività. Con la fine di queste misure straordinarie, si è reso necessario un quadro normativo stabile, che regoli in modo chiaro e duraturo l’utilizzo degli spazi urbani.

Il regolamento si applica principalmente agli esercizi pubblici, come bar e ristoranti anche all’interno di alberghi o di altre strutture ricettive, ma anche a quelle attività artigianali che offrono prodotti alimentari da consumare sul posto, alle realtà agrituristiche e di turismo rurale. Sono invece escluse dal provvedimento le attività situate nelle aree del demanio marittimo e portuale, così come quelle all’interno del Piano dell’arenile. I dehors potranno essere installati su aree pubbliche o private con servitù di uso pubblico, e su proprietà private collegate direttamente alle attività interessate.

Le nuove regole definiscono tre tipologie principali di dehors: strutture aperte e scoperte con tavolini, sedie ed elementi di ombreggiamento, medesime strutture dotate anche di elementi di delimitazione orizzontale e verticale, strutture aperte delimitate da pergolati che potranno essere chiuse stagionalmente per un massimo di 180 giorni all’anno. Inoltre, saranno consentite combinazioni non standard di dehors, purché approvate nell’ambito di progetti speciali. La durata delle concessioni è fissata in tre anni, con possibilità di rinnovo per altri due, a condizione che le strutture non siano delimitate da chiusure verticali e orizzontali.

Nel nuovo regolamento sui dehors, la Giunta comunale di Riccione approverà progetti di dettaglio riguardanti aree particolarmente rilevanti, come piazze e viali del centro storico o della zona turistica centrale, sulla base di una istruttoria tecnica preliminare degli uffici tecnici del Comune, anche a partire dalla proposta di un privato. L’obiettivo di questa procedura è valutare se il progetto proposto possa migliorare l’integrazione delle strutture con il contesto urbano rispetto a quanto già stabilito dal regolamento generale. In ottica di massima condivisione i comitati d’area potranno essere consultati per definire questi progetti.

Per quanto riguarda le superfici, il regolamento stabilisce che i dehors non dovranno superare il 50% dell’area interna di somministrazione dell’esercizio, con un massimo di 50 metri quadrati per le strutture aperte e 30 metri quadrati per quelle dotate di pergolato e chiusura stagionale. Le attività artigianali, invece, potranno occupare un’area massima di 15 metri quadrati. In ogni caso, il fronte lineare dei dehors non potrà superare quello dell’esercizio di riferimento.

Il territorio comunale è stato suddiviso in quattro aree: quelle di interesse storico e identitario, le aree strategiche di rigenerazione urbana (che includono i viali commerciali del centro e delle zone turistiche), il territorio urbanizzato non compreso nelle precedenti aree, la zona rurale e le aree esterne al territorio urbanizzato. Per ciascuna area, il regolamento definisce i materiali, le forme e i colori ammessi per garantire che le strutture si integrino armoniosamente con l’ambiente circostante, rispettando il decoro e valorizzando l’identità della città.

Le attività già in possesso di autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico o per l’installazione di dehors avranno tempo fino al 31 ottobre 2026 per adeguarsi alle nuove disposizioni, presentando una nuova richiesta. Questo periodo di transizione è stato pensato per minimizzare l’impatto economico sulle imprese e permettere un adeguamento graduale e sostenibile.