Carpi-Rimini 2-2, Buscè: "È un punto che fa morale su un campo difficile"
Le dichiarazioni al termine di Carpi-Rimini 2-2, prima giornata di campionato (leggi notizia).
Antonio Buscè, allenatore del Rimini F.C. C’è un po’ di rammarico per aver subito il gol del 2-2 a pochi minuti dalla fine e troppo vicino al gol del 2-1? “In effetti è un po’ quello che ho detto ai ragazzi a fine partita. Ho visto comunque il rammarico perché siamo consapevoli che si sarebbe potuta portare a casa la posta in palio piena, però, quello che ho detto, è che usciamo a testa alta. Non voglio vedere gente a testa bassa perché i ragazzi hanno fatto veramente una buonissima partita, d’intensità e a tratti anche di un’ottima qualità. Quindi ci può stare, anche se magari, soprattutto dopo il nostro secondo gol, avremmo dovuto gestire meglio in quell’attimo la partita. Appena abbiamo fatto gol ci siamo abbassati di 10-15 metri, permettendo queste pallonate che loro hanno messo davanti con questi attaccanti veloci. Se noi facciamo quella pressione un po’ più convinta su queste palle lunghe secondo me riusciamo anche a tamponare, soprattutto appena abbiamo fatto il gol perché loro hanno fatto il gol dopo due o tre minuti. Ma perché è successo quello, forse la paura di avere il risultato pieno dalla tua parte, hai pensato più ad abbassarti e a difenderti verso la tua porta che a difenderti verso la loro porta. E c’è una bella differenza. Questa è una cosa che bisogna fare fino al 100′ minuto, gli deve entrare in testa perché poi vedi che vai a rallentare la pressione, ti abbassi e prendi gol lo stesso. Preferisco andare sempre in avanti fino alla fine, poi è normale che quando mancano due o tre minuti fai in modo che la partita diventi sporca, ti puoi permettere di fare quei due-tre minuti sporchi, qualche pallonata in tribuna e finisce lì, ma 15 minuti, perché mancavano dieci minuti più recupero, sono tanta roba in una partita di calcio, può succedere veramente di tutto”.
Avete concesso diverse occasioni al Carpi, soprattutto nel primo tempo. “Purtroppo in questo gioco c’è anche l’avversario, rispondo in questo modo. Noi dobbiamo sempre capire quando arriva un risultato come arriva e la prestazione nel primo e nel secondo tempo. Il Carpi è una buonissima squadra, ha dei giocatori di qualità, ha giocato contro di noi i primi 20-25 minuti con grande intensità, a venire a prenderci, a creare densità in zona palla. Quindi noi abbiamo avuto quella difficoltà, ma per i meriti del Carpi. Poi è normale che quando non hanno avuto più questa pressione siamo riusciti a venire fuori, soprattutto nel secondo tempo. Paradossalmente hanno avuto qualche occasione nel primo tempo, ma queste grandi parate di Simone Colombi non le ho viste, nel secondo tempo noi abbiamo avuto in quattro-cinque minuti tre palle gol, tra cui due con Malagrida. Quindi alla fine se avessimo portato a casa il risultato pieno credo che sarebbe stato anche giusto, per certi versi. Però, ripeto, è un punto che deve fare soprattutto morale, in un campo molto difficile, con una squadra secondo me ben attrezzata e ben allenata”.
Il Carpi si lamenta per un presunto fallo di Cioffi su Rossini in occasione del gol del momentaneo 2-1. “Ci poteva anche stare, io sono sempre molto obiettivo. Avrebbe potuto anche fischiare il fallo a favore del Carpi. Però parecchi falli durante la partita non li ha fischiati a pro Rimini, anche su Parigi tre-quattro volte nel primo tempo maglia trattenuta vistosamente e non ha fischiato, e il quarto uomo alla fine mi ha risposto: “l’arbitro vede in questo modo, ci può anche stare, ma fa continuare”. Non è stato un fallo palese, l’arbitro lo può fischiare o non fischiare, ha deciso di far continuare, ma non è stato un fallo così eclatante, non ho visto questo fallo che ha determinato la partita. Ripeto, quando abbiamo fatto gol mancavano 10 minuti più altri cinque minuti di recupero, c’era ancora tanto da giocare, perché poi negli ultimi minuti, soprattutto, può succedere di tutto. Sul gol dell’1-1 che abbiamo preso noi c’è stata una spinta su Garetto, l’avversario si è disinteressato della palla, ha spinto Garetto, e Garetto non ha potuto effettuare il suo intervento. È una situazione che l’arbitro se vuole può fischiare, ha preferito non fischiare, ma va bene così, fa parte del calcio”.
Con Malagrida e Cioffi così propositivi sulle fasce forse si sarebbe dovuta occupare maggiormente l’area. “È quello che ci siamo detti in queste due settimane dopo le partite di coppa. Dobbiamo essere più convinti nei duelli in fase di possesso palla sugli esterni perché abbiamo giocatori bravi , Cioffi e Malagrida, che comunque hanno fatto tanto minutaggio in queste tre partite. Sono giocatori che saltano l’uomo, hanno grande qualità. Devono avere più coraggio e a volte essere più sbarazzini. E dobbiamo capire che per fare gol dobbiamo andare a riempire l’area con 4-5 giocatori, che non vuol dire non avere equilibrio, perché poi in quel momento lavori sulle preventive, gente che magari rimane sugli avversari per una respinta, siamo lì già pronti sull’avversario, sugli appoggi, comunque a riconquistare palla. Dunque bisogna avere più coraggio e, come ho detto in queste prime settimane, a volte essere più sbarazzini, vuol dire stare più sereni, avere la mente sgombra. A volte si fanno tanti pensieri, quando si creano queste situazioni bisogna avere il coraggio di andare dentro l’area a fare gol, di attaccare la porta. Su questa cosa bisogna migliorare”.
Sull’avversario. “L’abbiamo vista in questi giorni, sapevo che il Carpi è una squadra con elementi di qualità, che essendo una neopromossa, è normale, viaggia sull’entusiasmo. E sapevamo di venire qua a Carpi e di affrontare una partita molto molto difficile, tant’è vero che con il direttore prima della partita ci siamo sentiti e mi ha detto: “sono quelle partite trappola dove soprattutto le neopromosse a volte fanno un brutto scherzo magari a squadre che hanno già fatto questo tipo di campionato”. Quindi, l’abbiamo visto stasera, ma me l’aspettavo un Carpi con entusiasmo, giocatori di qualità e comunque con un pubblico importante”.
Erik Gerbi, attaccante dell’A.C. Carpi, autore del gol dell’1-1. “Un buon punto, sono contento in primis per il punto guadagnato, sappiamo che è un campionato difficile e ogni punto è importante. Sono contento anche per il gol al debutto, poi è venuto proprio sotto la curva e ha un sapore ancora più speciale”.
Ce lo racconta? “È uno schema che proviamo in allenamento, la loro difesa è scappata magari con un tempo di ritardo, mi sono trovato lì da solo, facciamo i complimenti anche alla palla messa da Mandelli perché è una gran palla. Poi è successo quel che è successo”.
Prima del gol aveva avuto un altro paio di occasioni, una anche con la porta vuota. “Ho avuto anche due occasioni prima, devo fare sicuramente meglio perché è un campionato difficile e le occasioni non sono tante e bisogna sfruttarle al meglio. Su questo lavorerò in allenamento, con qualche consiglio del mister, però con impegno mio soprattutto”.
Le è piaciuto il Carpi? “Abbiamo, penso, interpretato la partita nella maniera giusta, con tanta intensità. Avevamo voglia di dimostrare che, essendo una neopromossa, ci possiamo stare. Penso che si sia visto l’impegno da parte di tutti, anche e soprattutto da parte di quelli che sono entrati, perché sono determinanti”.
Enrico Bonzanini, direttore generale dell’A.C. Carpi. “È stata un’estate cortissima perché da quando abbiamo vinto il campionato abbiamo dovuto correre tanto, non abbiamo potuto mai fermarci un momento. Devo fare un ringraziamento grosso alla squadra e allo staff per aver reso importante questa serata, che credo sia il frutto del sacrificio di una famiglia, la famiglia Lazzaretti, che ha portato il Carpi in serie C, e stasera abbiamo dimostrato di poterci stare di fronte a una squadra fortissima. Secondo me abbiamo fatto una grossissima prestazione, c’è un episodio che un po’ dispiace, ma abbiamo avuto la forza e soprattutto la voglia rabbiosa di non mollare questa partita in una serata nella quale la città ha dimostrato di tenerci tantissimo alla sua squadra. Ho dovuto fare un salto sotto la curva prima della partita per ricordare Loredana Galeazzi, alla quale dedichiamo questa partita. Continuo a vedere facce sempre più giovani in curva, continuo a vedere sempre più ragazze, sempre più famiglie. Questo credo sia un valore. Anche coloro che sono venuti da Rimini, che credo sia una grandissima piazza e che farà un campionato di vertice, credo possano andare a casa dicendo che hanno giocato in un grande stadio, contro un grande pubblico oltre che contro una buona squadra, perché stasera secondo me bisogna veramente dire bravi ai ragazzi e al mister perché è stata una grossa prestazione”.
Anche da chi è entrato dalla panchina. “Io, Marco ed il presidente, è da prima che si radunasse la squadra che vediamo lavorare. E lavoriamo insieme. Fin dal primo giorno si è vista un’abnegazione, una voglia di cominciare ad azzerare i tempi, anche quando ci siamo visti e ci siamo sentiti questa estate ho chiesto com’era la squadra prima ancora di ufficializzare Bernardi. Noi abbiamo cercato di essere completi il prima possibile, perché contro queste grandi corazzate… Il Rimini è forte, ma tanto forte. L’unica maniera che c’era era quella di provare a lavorare di più insieme, provare ad essere un po’ più rodati al momento dell’esordio. Io credo che stasera ci sia stata, con qualche sbavatura perché abbiamo sbagliato qualcosa, però veramente una prestazione di grandissimo carattere, davanti ad un pubblico che ha dimostrato di essere assolutamente un valore aggiunto. Ci hanno spinto fino alla fine e anche se i giocatori erano distrutti, bastava fare un salto in spogliatoio per vederli, hanno addirittura provato a tenere il Rimini nella sua area fino alla fine. Credo che questa sia una delle notizie belle della serata”.
Quando parla di brutto episodio fa riferimento al contatto Cortesi o al possibile fallo su Rossini in occasione del gol del 2-1 del Rimini. “A dir la verità il contatto su Cortesi è un contatto che, con molta probabilità, inizia fuori dall’area, che c’è. È chiaro che poi sul ribaltamento di fronte non vedere quella trattenuta su Rossini un pochino ci ha penalizzato, se avessimo perso la partita così credo saremmo stati di fronte a una grande ingiustizia sportiva, però c’è stata la furibonda voglia di rimetterla a posto, contro, lo ribadisco, una difesa che si era messa correttamente compatta dietro. Il Rimini dava la sensazione di poter rischiare poco quando era compatto dietro, e noi nonostante questo anche sullo 0-0 abbiamo creato due-tre occasioni perché volevamo essere verticali, volevamo essere molto profondi. Ribadisco: non sono un tecnico, però ritengo che stasera l’attaccamento che c’è stato in questa partita, oltre a quello alla maglia, è stato di quelli importanti, da serata importante. E questo deve essere lo spirito per tutta la stagione”.
Il Carpi agirà ancora sul mercato da qui al 30 agosto? “C’è ancora qualche giornata, poi non è il mio ruolo. C’è Marco Bernardi, che credo sia un bravissimo direttore sportivo e lo sta certificando perché si cominciano a vedere delle cose importanti. Quindi il lavoro che sta facendo con il presidente credo sia sottolineato. Noi abbiamo la fortuna di lavorare in una società dove c’è una famiglia che non ci fa mancare niente. Probabilmente qualcosina manca, però dall’altro lato abbiamo quella disponibilità che avete visto stasera. Abbiamo avuto una settimana complicata, con qualche febbre, con qualche problema anche a livello di salute, Saporetti ha avuto la febbre praticamente tutta la settimana ed è entrato con quel piglio, abbiamo visto un Saporetti oltre che cinico, come lo abbiamo scoperto anche l’anno scorso, poi da avversario qualcosa purtroppo ci aveva già fatto vedere, io ho visto l’azione finale dove voleva rimettere subito in gioco il pallone per provare ad andare di là ancora una volta, questo è l’atteggiamento che ci è piaciuto. Secondo me noi stasera dobbiamo anche rendere merito, al di là di parlare di futuro, ad una squadra che ha dato il frutto del lavoro fatto in questo precampionato con una grossa grossa prestazione anche da parte dei singoli, non soltanto del collettivo”.
Marco Garetto, centrocampista del Rimini F.C., autore del gol del 2-1. “Sicuramente un po’ di amaro in bocca rimane. Faceva molto caldo sia prima della partita che durante la partita, però ad agosto è normale, quindi ci dobbiamo abituare. Rimane un po’ di rammarico perché appunto eravamo riusciti ad andare in vantaggio verso l’80’-82′, quindi negli ultimi 15 minuti avremmo potuto gestire meglio la situazione, invece ci siamo abbassati un po’ troppo e abbiamo dato spazio al Carpi, che con i tifosi e con la loro spinta e la loro grinta è riuscito a pareggiare”.
Nel primo tempo il Carpi ha avuto diverse occasioni. “Ê vero. Nel primo tempo il Carpi ci ha aggredito subito, ha aggredito la partita molto bene, i primi 20-25 minuti hanno spinto molto forte loro. Noi siamo stai bravi a tenere botta e comunque a resistere ai loro attacchi, alla loro pressione. Ed è vero che nel secondo tempo abbiamo prodotto molte più occasioni, molte più palle gol, abbiamo avuto molto più in mano noi il gioco. E infatti secondo me abbiamo il rammarico anche di qualche occasione, qualche tiro, qualche cross, che avremmo dovuto fare meglio per chiuderla”.
Nello scorso campionato ha realizzato tre gol con la maglia a scacchi, quest’anno ha iniziato subito andando a segno. “Fa sempre piacere fare gol. L’anno scorso con il Rimini ne ho fatti tre, è bello partire subito con un gol, sarebbe stato più bello partire con un gol e una vittoria. Speriamo di rifarci subito nella prossima partita con l’Entella e speriamo di vincere già la prossima”.
Gianluca Longobardi, difensore del Rimini F.C., autore del gol dell’1-0. “Il Carpi nei primi 20 minuti ci veniva a pressare molto forte, dopo abbiamo preso un po’ le misure, li abbiamo stancati. Il gol viene da un bel cross, mi sono fatto trovare pronto e ho preso la palla di testa”.
C’è rammarico per i due gol subiti? “Innanzitutto questa è la prima partita, affrontavamo una squadra rognosa. C’è il rammarico perché subire gol negli ultimi minuti non è molto bello, però adesso valuteremo le cose negative e le cose positive per migliorarci. Scordiamoci questa partita e vediamo sabato come andiamo”.
Cristian Serpini, allenatore A.C. Carpi: “Sono molto molto contento della prestazione, credo che il Carpi non avrebbe meritato di perdere la partita, e non l’ha persa. Il calcio è strano perché credo che abbiamo fatto un primo tempo, o almeno 35 minuti, veramente ottimi e ci siamo trovati sotto 1-0. Forse dopo nel momento peggiore del Carpi abbiamo pareggiato, però c’è da fare tantissimi complimenti perché se devo analizzare la partita abbiamo fatto una prestazione straordinaria, dove abbiamo purtroppo evidenziato qualche lacuna in qualche situazione che ci è costata cara, però sono veramente contento perché questa è la strada giusta “.
Calanca terzino e Forapani sulla mediana per necessità? “C’è stata qualche scelta forzata, abbiamo avuto una settimana turbolenta, con qualche febbre: Saporetti, Cecotti, e poi si è aggiunto Figoli dopo la rifinitura, quindi abbiamo trovato la soluzione con Calanca terzino, che secondo me ha fatto un’ottima partita, e Forapani a metà campo, anche lui secondo me ha fatto molto bene. Eravamo in emergenza, ma soprattutto avevamo preparato la partita in un’altra maniera, quindi vanno ulteriormente fatti i complimenti alla squadra”.
Ha richiamato spesso Stanzani e Sereni, che facevano fatica a trovare la posizione. “Secondo me hanno fatto bene, inizialmente molto bene entrambi, poi hanno dato tanto e sicuramente erano poco lucidi quando li abbiamo sostituiti, ma, come dico a loro, bisogna giocare ai cento all’ora e chiedere il cambio quando si è finito perché in panchina abbiamo gente importante, quindi questa è la filosofia giusta, è la filosofia che hanno applicato questi due ragazzi”.
Tra questi c’è Sall. “Noi abbiamo tanti ragazzi, anche quelli che non hanno giocato oggi, interessanti, con tra l’altro dei margini di crescita incredibili. Stiamo lavorando su quelle cose che dobbiamo migliorare, stanno crescendo di allenamento in allenamento, mi fa piacere che vengano al campo ogni volta per migliorare. Questa è la strada giusta. Se facciamo questo facciamo i passi in avanti che abbiamo fatto da San Felice ad oggi, e se facciamo questi passi in avanti diventiamo squadra”.
Avete sbagliato un paio di gol sullo 0-0 che avrebbero potuto indirizzare diversamente la partita. “Il primo tempo essere andati sotto era incredibile perché secondo me abbiamo fatto meglio del Rimini, però perdevamo 1-0 e questo ha dimostrato carattere. La filosofia di questa squadra deve essere quella di rimanere nella partita sempre, perché poi se rimani nella partita capita l’occasione magari per pareggiarla, com’è accaduto. Quindi grande carattere, grande prova, ad un certo punto della partita abbiamo anche sofferto, però le grandi squadre sanno anche soffrire”.
Si è arrabbiato tanto con il quarto uomo per il mancato fischio su Rossini in occasione del 2-1 del Rimini. “Secondo me o Rossini è folle o comunque il contatto c’è stato perché ha la palla nei piedi e non ha nessun motivo per andare giù. E quindi prendere gol così fa male”.