Il palazzo del Fulgor rende omaggio al colore della Romagna di Pino Boschetti
Colore e movimento sono i due tratti che rendono unica e inimitabile l’opera pittorica di Pino Boschetti. Inaugura domani 3 agosto alle 18,30 al palazzo del Fulgor la mostra “Pino Boschetti. Dipingere in dialetto”, una monografica dedicata al pittore santarcangiolese che, con la sua pittura, ha immortalato momenti di vita e paesaggi che sono parte integrante del patrimonio emotivo e identitario della Romagna. Si tratta della prima mostra dopo la morte di Boschetti e la seconda in assoluto: un’occasione praticamente unica di entrare in contatto con la sua arte. Scomparso da due anni Boschetti è stato “un poeta delle immagini” ha raccontato la gente dei borghi di Romagna, il suo vociare nelle strade nelle piazze, durante le feste, i balli e l’ha trasformata in opere artistiche.
La mostra, attraverso 92 quadri ad olio e 30 disegni preparatori molti dei quali escono per la prima volta dalla casa di famiglia conduce il visitatore in un viaggio visivo che racconta la ricchezza della vita di ogni giorno, un artista che della sua gente ha fermato atteggiamenti, movenze e di cui ha trasmesso anima, sentimenti, colori, pensieri.
Nelle sue opere risuonano i grandi poeti santarcangiolesi da Nino Pedretti a Raffaello “Lello”Baldini ma molti dei suoi personaggi non possono non ricordare l’universo di Fellini. In molto tele si ritrova Boschetti, con i baffoni e un po’ sovrappreso, che balla con la moglie: “la sua musa ispiratrice” spiega il figlio Marcello. Durante l’inaugurazione letture poetiche saranno declamate da Annalisa Teodorani.
L’esposizione, visitabile fino al 20 ottobre, è promossa dai musei del Comune di Rimini con il contributo della Regione Emilia Romagna e la collaborazione del Comune di Santarcangelo e si inserisce all’interno del progetto “Lingue di confine”.
Il palazzo del Fulgor rende omaggio al colore della Romagna di Pino Boschetti