Perugia-Rimini 0-0, Troise: "È mancata l'ultima zampata. Usciamo a testa alta"
Le dichiarazioni al termine di Perugia-Rimini 0-0 (leggi notizia), gara valida per il secondo turno dei play off di Serie C che ha visto il passaggio del turno degli umbri.
Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C. “È mancata l’ultima zampata. Comunque i ragazzi hanno fatto secondo me una partita importante su un campo difficile, contro una squadra complicata da affrontare, ma dal primo minuto credo che abbiamo in un certo senso dominato nella fase di non possesso, recuperando tantissimi palloni, col baricentro alto, tanti periodi di gara con sviluppo di gioco e qualità. È mancato quel pizzico di cattiveria per buttarla dentro, ma, detto questo, usciamo a testa alta, con una grande prestazione. La cosa più bella, e ringraziamo i tifosi che sono venuti, è il coro dei tifosi a fine partita, che con grande cultura sportiva dedicano un coro dicendo che sono orgogliosi di questi ragazzi, perché da parte di tutti noi è quello che pensiamo al cospetto di questa gara, interpretata in questo modo”.
Uscire di scena lascia sempre un pizzico di amaro in bocca, anche se in queste due partite i suoi ragazzi hanno fatto tutto quello che gli era stato chiesto. “Uscire non è mai un bel modo. Questa è una squadra orgogliosa: a parte tutto, sei uscito senza perdere, senza prendere gol, con uno 0-0, e avendo creato tantissime palle gol, quindi, conoscendoli, credo ci sia grande delusione, ma allo stesso la consapevolezza che abbiamo fatto una partita importante. Si chiude una stagione fantastica a mio parere, nella quale è mancato quel pizzico di cattiveria per andare in gol e per proiettarci in un momento della stagione in cui la squadra è cresciuta: è cresciuta negli interpreti, è cresciuta nei dettami, è cresciuta nella consapevolezza”.
I giocatori hanno mostrato di aver acquisito una certa maturità. “Sì, se pensiamo a Marchesi, che stasera è stato un altro elemento che ha preso parte ad una prestazione importante. Ed è proprio quello il rammarico. Stavamo bene per affrontare poi un play off di andata e ritorno avendo dimostrato durante questo percorso che a Rimini è tosta giocare. Poi vedendola nella partita di Gubbio e nella partita di stasera anche in trasferta sotto l’aspetto della solidità difensiva la squadra ha mostrato grande crescita. Però, ripeto, finisce così quest’annata: c’è tanto di buono da salvare, e adesso è arrivata l’ora di riposarci un po’”.
Christian Langella, centrocampista del Rimini. L’orgoglio prevale sul rammarico al termine di una prestazione qualitativamente migliore rispetto a quella del Perugia? “Sicuramente c’è soddisfazione per la partita che abbiamo fatto perché comunque non era facile venire qua e dominare sull’avversario come abbiamo fatto, però sicuramente c’è anche molto rammarico perché appunto per com’è andata la partita avremmo meritato noi di passare il turno”.
L’hanno capito anche i tifosi al seguito, che a fine partita hanno intonato il coro “Orgogliosi di voi!”. “Quel coro ci fa sicuramente piacere perché hanno apprezzato il nostro impegno. Noi ce l’abbiamo messa tutta fino alla fine, questo non è bastato, però sentire cantare alla fine “siamo orgogliosi di voi” ci fa stare un po’ meglio. Comunque rimane il rammarico per non aver passato questo turno”.
Questi play off sono un po’ l’esame di maturità di un grande percorso di crescita avvenuto durante l’anno. La partita di stasera l’avevate preparata così? “Sì, l’avevamo preparata così. Volevamo andare a prenderli alti, andare anche uomo su uomo. Indubbiamente questa partita mostra il nostro notevole miglioramento. Ripeto, siamo venuti qua a fare la partita, abbiamo dominato su un avversario che è arrivato quarto in classifica, ma sembrava il contrario quasi. Quindi rimane soltanto molto rammarico e basta”.
Come ha detto mister Troise, al Rimini è mancata solo la zampata. “Peccato! Ci è mancato quel pizzico un po’ di fortuna un po’ di cattiveria in più, perché siamo arrivati un sacco di volte sotto porta sia nel primo tempo che nel secondo. Sono passati un sacco di palloni dentro l’area. Per questo ci dispiace uscire in questo modo”.
Si chiude una stagione importante, iniziata dall’ultimo posto delle prime giornate per arrivare a sfiorare i quarti di finale dei play off per la Serie B. “Sicuramente resta una stagione importante, per com’eravamo partiti abbiamo fatto un miglioramento evidente. Siamo partiti male, ci siamo ripresi e abbiamo ottenuto la salvezza con grande anticipo, siamo arrivati ai play off. E avremmo meritato anche di arrivare al turno nazionale. Quindi rimane sicuramente una buona stagione”.
Come si è trovato a Rimini in questo suo primo anno in biancorosso? “Io mi sono trovato benissimo sia con la città che con la squadra, con i tifosi, con la società, che è stata sempre presente, ci ha aiutato nei momenti di difficoltà. Si sta molto bene a Rimini”.
Claudio Morra, attaccante del Rimini F.C. È più il rammarico o l’orgoglio per essere usciti in questo modo? “Un po’ tutti e due perché sicuramente c’è l’orgoglio perché comunque ce la siamo giocata, abbiamo fatto molto bene secondo me, e dall’altra parte c’è la delusione per l’uscita dai play off”.
I tifosi vi hanno salutato con un coro che è la cosa più bella della serata. “Quella è sicuramente una cosa bellissima. Sono da ringraziare perché stasera, come tutto l’anno, ci hanno aiutato e supportato, e questo è un bellissimo segnale, ci sono sempre stati di fianco. Nonostante siamo usciti ci hanno applaudito e ci hanno fatto sentire la loro vicinanza”.
Sono state due partite di play off importanti. “Secondo me sia stasera che a Gubbio abbiamo dimostrato una maturità, una crescita sicuramente, poi ovviamente non è andata bene”.
La partita l’avete fatta voi per lunghi tratti. Cos’è mancato? “Sono mancati un po’ di cinismo e di cattiveria in più o nell’ultimo passaggio o nella conclusione, comunque negli ultimi metri”.
È stato protagonista di una stagione da ricordare con i suoi 19 centri. “Sono contento, però sicuramente è stata impegnativa perché abbiamo iniziato male, sembrava a un certo punto che dovevamo trovare le misure, e non capivamo il motivo. Poi per fortuna col lavoro e tutti insieme come gruppo siamo riusciti ad indirizzare le partite e a fare una bella rimonta”.
Alessandro Vittorio Formisano, allenatore dell’A.C. Perugia Calcio. Obiettivo raggiunto con un po’ di sofferenza. “Obiettivo raggiunto, era la priorità, e la sofferenza era messa in conto al cospetto di un grande avversario, una squadra allenata bene, che gioca bene, che ha costruito un percorso secondo me di grande qualità, quindi passare il turno oggi al cospetto di questo avversario non era per nulla scontato. È stata una bella partita tattica, nella quale sapevamo di dover vivere più partite all’interno della stessa partita, alla fine l’abbiamo spuntata noi in termini di risultato e questo è quello che conta in questo momento della stagione”.
Era forse la partita più difficile per il Perugia? “Era sicuramente il turno più difficile, ma io ci metterei anche l’avversario per una serie di componenti, forse una delle quali il fatto che io e l’allenatore avversario abbiamo condiviso una parte di percorso insieme, ci conosciamo, condividiamo una serie di principi, e quindi l’affrontarsi non è mai facile quando ti conosci bene. Questo vale per me e vale per lui, quindi era un doppio confronto. Io credo nel valore dell’avversario, ma credo fortemente nel valore della mia squadra, dei miei ragazzi. Oggi contava stare in equilibrio nella partita qualora non fossimo riusciti ad andare in vantaggio, serrare i ranghi, stare lì con equilibrio, fare qualche cambio che ti desse quantità e noi lo abbiamo fatto, e poi alla fine il risultato ci ha dato ragione”.
La scelta di mettere Vulikic su Sala in certe situazioni. È stata una partita molto tattica. “Ripeto, ci conosciamo. Sapevamo che condividiamo determinati principi di gioco. La scelta di allentare la marcatura uomo contro uomo, l’unica, su Sala perché le caratteristiche del giocatore prevedevano determinati movimenti di poco attacco della profondità, quindi noi potevamo spenderci un giocatore dell’ultima linea che potesse accorciare, a quel punto era un duello che non creava problemi, e poi mantenere duelli in campo profondo con Morra, Lamesta e Malagrida, perché sapevamo che loro potevano avere una scelta tattica molto simile a quella di Gubbio, anche se devo dire la verità stasera sono stati più aggressivi nella prima pressione, mentre a Gubbio avevano lavorato in maniera diversa sul primo pressing. Penso che alla fine entrambe le squadre se la siano giocata assolutamente a viso aperto”.
A un certo punto è diventato importante gestire il risultato. “La competizione dei play off è una competizione nella quale non avendo tanto tempo per preparare le partite devi studiare le partite precedenti degli avversari. Nella partita precedente dell’avversario era stata evidente la scelta di giocare più partite all’interno della partita. Ci aspettavamo all’80’ il cambio dei due attaccanti in più, ci aspettavamo la possibilità di avere un atteggiamento mezzo ibrido, con la posizione di Malagrida, quindi era un qualcosa che giustamente il Rimini ha messo in atto contro il Gubbio in maniera leggermente diversa, che noi ci aspettavamo. Quindi è normale che cambio chiama cambio. Nelle partite nelle quali il dettaglio può spostare la bilancia a tuo favore o meno, forse per questo la partita è sembrava per lunghi tratti bloccata. Era perché entrambe le squadre hanno fatto mosse per contrapporsi”.
Entrambi allenatori napoletani, lei e Troise siete scaramantici? “Siamo amici, abbiamo condiviso una parte di percorso insieme. Emanuele è un grande allenatore, ha fatto un lavoro straordinario a Rimini. Penso che un pizzico di scaramanzia ci sia sempre, ma stasera contava la partita, contava il campo più di ogni altra cosa”.
Ha avuto la sensazione di effettuare qualche cambio nell’intervallo? “No, non ho avuto questa sensazione”.
È vero che adesso aumenterà il tasso di difficoltà, ma potrebbe il Grifo avere anche un po’ più di leggerezza nell’affrontare i prossimi turni? “Non possiamo fare l’errore di pensare che ci aspetti qualcosa di più semplice perché c’è il doppio confronto. Io credo che stasera noi abbiamo affrontato un grande avversario, un avversario che ha valore, un avversario che può essere al pari di avversari che incontreremo nel doppio confronto. Ma adesso cambia tutto. Noi dovevamo superare questo ostacolo perché oltre questo ostacolo c’è qualcosa di completamente diverso. La partita andata e ritorno non c’entra nulla con la gara secca. La gara secca è tutta mentalità, nervi tesi, la partita non si sblocca, poi cambia continuamente l’inerzia della gara. Basta un calcio d’angolo per gli avversari, sai che se subisci gol vai fuori. Quindi è tutto diverso perché nella partita andata e ritorno tu puoi ragionare conoscendo nel primo round l’avversario e preparando quello che ti aspetta. In questi termini quindi penso sia non più facile, ma diverso”.