IA. Il 60% degli studenti la vede come opportunità
40 insegnanti a confronto sulle influenze che sta generando già oggi l’intelligenza artificiale, e probabilmente sempre più in futuro, nelle modalità di insegnamento. Tre appuntamenti, l’ultimo ieri, nei quali gli insegnanti delle classi coinvolte nella quinta edizione del progetto ‘Da spettatori a protagonisti’ di ‘SGR per la Scuola’ hanno approfondito potenzialità e rischi di un nuovo strumento digitale a disposizione degli studenti, ma anche dei docenti.
“È fondamentale – commenta Stefano Stambazzi di K2Web, il formatore scelto dal Gruppo SGR per questi laboratori da offrire al mondo scolastico – che la conoscenza dell’intelligenza artificiale entri tempestivamente nel mondo della scuola. Il 30 novembre 2022 è stato rilasciato ChatGPT e pare passato un secolo, visti i progressi dello strumento. I ragazzi lo hanno assorbito subito, i prof con impegno vogliono comprendere come utilizzarlo per essere più efficaci nel loro lavoro. C’è sicuramente la necessità di arginare gli utilizzi impropri, ma essendo una tecnologia permanente è utile alfabetizzarsi e comprendere come assumere benefici e privilegiare usi positivi. Nei laboratori abbiamo fatto una panoramica utile a potenziare l’apprendimento, elaborando anche un documento con prompt (istruzioni per l’intelligenza artificiale) pronti ed efficaci per vari tipi di utilizzi per la didattica, come ad esempio per fare comportare ChatGPT come un compagno linguistico che conversa in modo naturale sugli interessi specifici degli studenti e aiuta anche a individuare errori grammaticali“.
Il laboratorio ha seguito una analoga attività svoltasi questa volta con i ragazzi di sei classi, coi quali prima è stato condiviso un questionario utile ad analizzare qual è l’idea degli studenti rispetto all’intelligenza artificiale, sia con una visione positiva che a livello di preoccupazioni. I dati restituiscono una fotografia di sostanziale fiducia sull’impatto positivo dell’intelligenza artificiale sulle proprie attività quotidiane e di studio nei prossimi cinque anni, un po’ più ottimisti i maschi delle femmine. Sei studenti su dieci guardano all’A.I. come ad un’opportunità, 1,5 su dieci come ad un pericolo. Va detto che nelle classi con orientamento informatico, dubbi e pericoli lasciano spazio ad un giudizio positivo. Nei licei, è più evidente uno sguardo dubbioso. Il pericolo? In primis le truffe, i dubbi sulla veridicità dell’informazione, ma anche i rischi sulla privacy, l’erosione delle competenze umane e conseguente perdita di posti di lavoro. L’A.I. invece non preoccupa gli studenti, secondo le risposte del sondaggio, quanto ad aumento di pregiudizi e discriminazioni, o sui rischi esistenziali per l’umanità.