Indietro
sabato 5 ottobre 2024
menu
Rimini in semifinale

Coppa Italia Serie C: L.R. Vicenza-Rimini 4-5 dcr (0-0), il dopogara

In foto: Emanuele Troise al termine di Vicenza-Rimini
Emanuele Troise al termine di Vicenza-Rimini
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 13 dic 2023 23:21 ~ ultimo agg. 14 dic 17:44
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 4 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Le dichiarazioni al termine di Vicenza-Rimini 4-5 dopo i calci di rigore (leggi notizia), che ha sancito lo storico approdo in semifinale dei biancorossi romagnoli.

Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C. Partiamo dal risultato storico per il Rimini. “Già questo la dice lunga su quella che è stata la gioia di aver ottenuto un risultato incredibile, tramite un grande spirito di squadra, di collettivo. Anche oggi i ragazzi hanno sorpreso in quella che poteva essere una difficoltà iniziale, considerando che abbiamo giocato domenica, e avevamo di fronte una squadra che invece aveva giocato venerdì. Ma siamo stati bravi anche nello sviluppo della gara, gli interpreti si sono fatti trovare pronti, quindi questo continua a essere un grande segnale per continuare a costruire qualcosa d’importante. Ancora oggi la base solida su cui lo stanno facendo, ripeto, è la mentalità, è un collettivo incredibile. Sono veramente contento per questi ragazzi perché poi nel computo di quello che è stato anche lo sviluppo della gara credo sia stata una partita difficile per tanti aspetti, vedi il campo nel primo tempo, la pioggia, vedi la forza di un avversario, ma comunque nel computo di quelle che sono state anche le occasioni da parte nostra piuttosto che loro è stata abbastanza equilibrata per tutta la durata. E alla fine, per citarne uno, Edo (Edoardo Colombo, ndr), il portiere, siamo stati premiati, con una mentalità, con lo spirito di sacrificio, con il lavoro, che quotidianamente questi ragazzi stanno portando in campo”.

Paradossalmente avete sofferto di più in superiorità numerica rispetto a quando eravate in parità numerica, forse anche per stanchezza dovuta alla pesantezza del campo. “La superiorità molte volte non è segno di dominare la partita, poi c’è un avversario che cerca comunque di metterti in difficoltà, un avversario di forza notevole, e quindi ci abbiamo messo un po’ di tempo forse a trovare quelle che potevano essere le soluzioni per metterli in difficoltà, eravamo un po’ frettolosi, perché dicevo ai ragazzi di tirarli fuori, e nell’ultimo quarto secondo me abbiamo ancora margine per crescere perché tante scelte, tante situazioni di sviluppo nell’ultimo quarto di campo abbiamo le qualità e i margini per fare ancora più male”.

Stasera abbiamo scoperto che Morra non è l’unico rigorista di questa squadra. “Al di là di quelle che sono gli aspetti tecnici, poi sono andati sul dischetto per raccogliere quanto di buono è stato fatto durante i due tempi regolamentari e gli extratime, e quindi a livello caratteriale questo dimostra una squadra coraggiosa, una squadra che vuole andare avanti, una squadra che vuole proteggere quello che sta creando. E dobbiamo continuare così perché sta pagando. Dobbiamo recuperare adesso chiaramente perché era giusto goderci dopo un appuntamento del genere qualche ora di gioia, ma già da domani siamo ben consapevoli che sabato ci aspetta una partita di campionato molto delicata, a cui vogliamo arrivare con chiarezza e vogliamo arrivarci per dare continuità”.

È chiaro che arrivarci con un passaggio di coppa di questo genere è il modo migliore per dimenticare di essere stanchi. “Condivido, ed è quello su cui stiamo lavorando: i risultati e l’entusiasmo mettono in secondo piano la stanchezza, e anche il contributo di quelli che poi spendono tanto in una partita e ripartono invece quelli che hanno “riposato” sta funzionando, e quindi dobbiamo continuare così”.

L.R. Vicenza-Rimini 4-5 dcr (0-0), il dopogara


Luca Stanga, difensore del Rimini F.C. Quanto pesava quel pallone da mettere sul dischetto per il rigore decisivo? “Pesava, ma se la prendi in senso positivo è una responsabilità che poi può dare una grande gioia, quindi bisogna sempre vederlo nella maniera positiva, non “se lo sbaglio, ma se lo segno””.

C’è un motivo per cui ha calciato proprio lei per ultimo? “No, è stata una decisione presa sul momento, assumendosi le responsabilità comunque fosse andata. Ed è andata bene”.

Perché spesso l’ultimo rigore lo tira il giocatore che sa calciare meglio dagli undici metri. “Nel mio caso è stata una decisione presa con i compagni”.

Una decisione che è arrivata dopo 120 minuti in cui avete dovuto stringere i denti, anche quando vi siete ritrovati in superiorità numerica. “Il Vicenza è una grande squadra, è stata una partita, anche a causa del campo molto pesante, tosta, maschia, però abbiamo saputo portarla sui giusti binari, forse avremmo dovuto chiuderla prima, però siamo stati bravi anche quando abbiamo subito la nostra espulsione a chiuderla con un altro “clean sheet” e a portarla ai rigori, poi la lotteria dei rigori si sa che chi è più freddo la vince”.

Quanto conta anche in ottica campionato andare avanti in Coppa? “Conta tantissimo perché oltre a dare morale ora siamo alle semifinali, è una cosa da prendere seriamente in considerazione, ed è molto importante anche per le rotazioni: dà la possibilità di farsi vedere a tutti, anche a chi sta giocando meno. Va affrontata sicuramente come una partita di campionato, con la stessa mentalità”.

E vi permette di continuare una striscia positiva che dura da 12 partite tra campionato e Coppa. “Sicuramente dà morale, bisogna continuare con questa mentalità sia in campionato che in Coppa”.

Edoardo Colombo, portiere del Rimini F.C. È stato determinante due volte, in entrambi i casi su conclusioni di Ronaldo, una volta dalla bandierina, poi il rigore parato con il piede. “In questa categoria si conoscono bene le qualità di Ronaldo, soprattutto del suo calcio. Ha un tiro importante in tutte le situazioni di gioco, sia da palla inattiva che in movimento. Le avevamo preparate bene, sul calcio d’angolo è stata anche una situazione un po’ fortunata perché c’è stata una mischia, invece sul rigore è stata un po’ di fortuna e un po’ di bravura perché l’ho presa con il collo e sono riuscito a respingerla bene”.

Alla fine è un premio alla vostra capacità di soffrire e sfruttare le occasioni che vi capitano. “Sicuramente il cambiamento che ha fatto questa squadra è nella mentalità, nell’approccio alle partite, nella cattiveria che porta fino alla fine, oggi fino al 120′, su un campo dove non era facile giocare. Sicuramente questa determinazione, questa voglia di portare a casa i tre punti ci deve dare forza per il nostro percorso”.

La vive un po’ come una sua rivincita? “Se la vuole mettere così l’accetto, senza secondi fini. Credo che questo sia il lavoro di una squadra che ogni settimana si prepara e lavora al meglio, e quindi stiamo facendo solo quello che dobbiamo fare”.