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scesa al 9%

Scuole comunali. Cala l'insolvenza, ma non mancano le "furbizie" per non pagare

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 12 giu 2023 15:54
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Sono circa il 9% le famiglie che hanno bambini a nidi e materne del comune di Rimini che non pagano le rette. Nel 2018 la percentuale era del 20%. In particolare negli asili nido, nonostante l’esenzione data a chi aveva presentato il modulo delle info aggiuntive compilato con un valore Isee inferiore a €26000, nel semestre gennaio-giugno 2022 la percentuale di insolvenza si è attestata sul 7%.

La gratuità dei nidi sotto un certo Isee, insieme alle tariffe scontate per il servizio della mensa a scuola sono tra le misure che il Comune di Rimini mette in campo per promuovere il più possibile la frequenza dei nidi e dei servizi per l’infanzia da parte delle famiglie del territorio, avvalendosi specialmente, quale parametro di riferimento, del calcolo dell’Isee, che ha diversi parametri.

I controlli si sono esponenzialmente potenziati negli ultimi anni grazie anche a sistemi automatizzati e incrociati tra le diverse banche dati e tra Istituzioni. In caso di omissioni o difformità tra i dati inseriti nella dichiarazione ISEE.    

Si tratta di un risultato importante, frutto anche di un affinamento dei sistemi informativi utilizzati dall’ente comunale, che garantiscono, ad esempio, che nessuna voce richiesta nella documentazione venga omessa o ‘dimenticata’ – è la dichiarazione della Vice Sindaca e Assessora alle Politiche per l’Educazione del Comune di Rimini, Chiara BelliniC’è ad esempio chi non segnala il conto corrente, chi il dato su familiari portatori di reddito, chi tenta di spostare la residenza e così via. Un dovuto controllo. Questi controlli incrociati e approfonditi per contenere dimenticanze, anomalie o vere e proprie furbizie, hanno un obiettivo: far sì che ogni euro investito vada a chi ne ha realmente bisogno e necessità, nel nome del sacrosanto principio di equità e quindi del più efficace contenimento dei costi del servizio, visto che il principio è quello del ‘pagare tutti per pagare meno’. È una questione di giustizia sociale, di pari opportunità, su cui come amministrazione comunale stiamo e staremo attenti. Gli investimenti che stiamo cercando di realizzare per contenere le spese educative e per dare a tutti pieno accesso ai servizi comunali, sono ingenti. Penso ad esempio alla gratuità dei nidi sotto un certo valore Isee, al macro-tema della conciliazione vita-lavoro: tutto questo è possibile grazie a una macchina dei controlli ben funzionante, a cui si addiziona anche tutta l’attività di sollecito – anche telefonico – che cerca di favorire l’evitarsi delle misure più coattive”.