Lavoro digitale e impatto ambientale, la storia di Adrias Online
Non tutti sanno che anche le attività digitali, online, hanno un pesante impatto sull’ambiente: i pc, i server sui quali carichiamo dati o le stampanti che utilizziamo in ufficio producono surriscaldamento globale e Co2, e non dimentichiamo eventuali trasferte o il quotidiano tragitto casa/lavoro.
Ma sempre di più sono le persone e le attività che prendono coscienza di questa situazione e si attivano per ridurre o controbilanciare le emissioni prodotte.
L’agenzia riminese Adrias Online, che fornisce servizi esclusivamente digitali dedicati al turismo, nell’arco degli ultimi 12 mesi ha prodotto 12.957 chilogrammi di Co2.
Ora, l’agenzia ha deciso di diventare Carbon Neutral.
“Abbiamo, da sempre, un comportamento il più possibile virtuoso e sostenibile: per esempio la nostra energia elettrica proviene per il 100% da fonti rinnovabili, l’acqua che utilizziamo in ufficio è filtrata, abbiamo scelto carta e materiali certificati, siamo impegnati in maniera scrupolosa nella raccolta differenziata dei rifiuti. Grazie a una politica di lavoro flessibile, che prevede diversi giorni di lavoro da remoto, abbiamo ridotto gli spostamenti casa e lavoro, con un beneficio anche in termini di impatto ambientale. Era arrivato, però, il momento, di impegnarci di più – spiega Barbara Canducci, socia fondatore di Adrias Online – e abbiamo voluto collaborare con Up2You, startup innovativa a vocazione sociale che opera nel settore Greentech, tra le uniche tre aziende italiane autorizzate a gestire Verified Carbon Credits, che ha calcolato il totale delle emissioni da noi prodotte”.
Definire l’impatto ambientale di un’azienda
Up2You ha analizzato con un questionario quali attività venissero svolte in agenzia e a quanti emissioni di Co2 ciascuna corrispondesse per ottenere una stima complessiva dell’impatto sull’ambiente e compiere valutazioni sui possibili interventi di carbon reduction e carbon offsetting, finalizzati ad azzerarlo. Dall’analisi è emerso che in Adrias Online, che già adottava da tempo molte scelte sostenibili, sono state le trasferte di lavoro, per quanto già dimezzate grazie all’incremento dello smart working, ad avere il peso maggiore, pari a 5.775,68 Co2, e il pendolarismo per il tragitto casa/ufficio, con un impatto pari a 6.938,25 Co2 prodotte. Le emissioni di Co2 associate alle utenze elettriche e di riscaldamento sono risultate contenute, grazie all’adozione di fonti rinnovabili per la fornitura elettrica.
Compensazione, i progetti supportati
Qual è il modo per ammortizzare la propria presenza professionale e, insieme, comparere le proprie emissioni di Co2? Adrias Online, su indicazione di Up2You, per azzerare le emissioni non riducibili ha scelto di finanziare progetti certificati di tutela ambientale.
La prima è un’attività di preservazione e riforestazione boschiva in Brasile in una regione di grande importanza per la biodiversità amazzonica; un altro intervento è previsto nello Zimbabwe, finalizzato a supportare la popolazione locale a promuovere attività di conservazione dell’area forestale e della fauna selvaggia. Il terzo interessa il territorio dell’Uruguay, è volto a convertire i pascoli degradati in foreste per migliorare la qualità del suolo coinvolgendo insegnanti, studenti e comunità locali sensibilizzando alla biodiversità autoctona. Infine, l’ultimo è previsto in Cina, per aiutare i residenti rurali ad abbandonare l’uso del combustibile fossile nella cottura quotidiana e nella bollitura dell’acqua per sostituirlo con energia solare. Questi progetti permettono di compensare 13.000 chilogrammi di Co2.
Neutralizzare le proprie emissioni grazie a questa modalità operativa significa ripristinare un equilibrio tra la quantità esatta di CO₂ emessa dalle attività e la CO₂ catturata dai progetti finanziati, al fine di andare a bilancio pari con la natura. La neutralizzazione delle emissioni non riducibili, insieme al calcolo e alla riduzione delle emissioni, rappresenta una componente importante per il raggiungimento della carbon neutrality. Un credito di carbonio certificato, o verified carbon credit, è uno strumento certificato, ufficiale e trasparente, che attesta l’avvenuta cattura o non emissione di CO₂ grazie a progetti di tutela ambientale nati con l’unico scopo di neutralizzare o ridurre le emissioni di CO₂. A ogni credito di carbonio corrisponde 1 tonnellata di CO₂. Up2You assegnerà periodicamente all’agenzia il numero di crediti di carbonio certificati necessario a diventare carbon neutral.
La nuova frontiera del turismo esperienziale: viaggiare compensando con azioni concrete l’impatto ambientale del proprio soggiorno
“Adrias Online ritiene che sia un dovere calcolare, ridurre e compensare le proprie emissioni di Co2, ma, in generale, verso il pianeta e, in particolare, verso i clienti per garantire loro un fornitore virtuoso – argomenta Francesco Piersimoni, socio fondatore di Adrias Online. – La sostenibilità è un concetto di primaria importanza per il settore in cui lavoriamo, il turismo, e le analisi realizzate dall’agenzia sui turisti del nuovo millennio confermano questo trend. I viaggiatori sono sempre più interessati a mete e strutture sensibili ai problemi legati all’ecologia e all’inquinamento, e desiderano fare di più: vogliono mettersi in gioco con esperienze di turismo esperienziale che consentano di compensare l’impatto della propria vacanza sull’ambiente”.
Uno degli ultimi report annuali di Booking.com (2019) evidenzia che la maggioranza dei viaggiatori globali (l’86%) sostiene che sarebbe disposto a impiegare parte del proprio tempo in attività che controbilanciano l’impatto ambientale del proprio soggiorno con attività ecologiche. “La ricerca di esperienze sostenibili è un punto di fermo per molti viaggiatori che optano sempre più per strutture che dichiarano di impegnarsi a favore di una maggiore ecosostenibilità. Cosa significa? Vuol dire non solo scegliere oggetti e confezioni in plastica riciclata o prodotti compostabili ma anche consentire ai propri ospiti di investire una parte del proprio tempo in attività che possano aiutare a riequilibrare l’impatto del soggiorno, dal punto di vista ambientale. I turisti sono sempre più coscienziosi: non possono che tenerne conto sia i gestori delle strutture ricettive sia le amministrazioni delle mete turistiche” conclude Piersimoni.