Rimini fuori da sostegno del Governo. Pecci (Lega): amministratori non tutelano
Per il capogruppo della Lega in consiglio comunale a Rimini Marzio Pecci, l’esclusione del territorio di Rimini dalle misure straordinarie del Governo è un sintomo della debolezza politica degli amministratori locali del centrosinistra.
“Stiamo leggendo oggi la “bozza del decreto rilancio”, in corso di pubblicazione e scopriamo che il turismo in generale è il settore più “maltrattato”. Inoltre scopriamo che Rimini è stata ignorata ed esclusa da un sostegno economico che, invece, è stato garantito ai comuni della Lombardia e per l’Emilia Romagna alla sola Piacenza.
Il motivo è del tutto incomprensibile, atteso che per Piacenza e per Rimini sono stati adottati i medesimi provvedimenti restrittivi e quindi le due città hanno vissuto la medesima tragedia salvo poi differenziarsi negli aiuti. Non sarà perché a Rimini gli uomini del PD non hanno autorevolezza? Non si comprende per quale ragione il presidente Bonaccini, sempre pronto agli spot televisivi, non abbia tutelato il comune di Rimini, che ha un forte bisogno di risorse aggiuntive per ridurre gli effetti economici conseguenti al blocco totale delle attività imposto dal Governo e per salvare il proprio bilancio.
Purtroppo questo modo di amministrare sta producendo una seconda tragedia: quella della “pandemia economica” perché l’economia locale, fatta di piccole attività, professionisti, artigiani e commercianti, già provata dalla crisi economica iniziata nel 2008 era quindi molto fragile ed i due mesi di “blocco” hanno peggiorato la situazione.
Prima che questa economia si disgreghi completamente occorre che amministratori competenti sappiano trovare, con urgenza, le misure di sostegno idonee perché, dopo “l’euforia” della riapertura, arrivano dei pagamenti e le sole promesse non saranno sufficienti a frenare i gesti estremi. Occorre sollecitare la regione affinché provveda a predisporre, con capacità e competenza, forme di finanziamento a fondo perduto per gli imprenditori che vogliono aggregarsi per rafforzare la propria attività per meglio affrontare la “pandemia economica”