Con Caritas alla marcia della pace del 7 ottobre
“Camminiamo insieme sulla strada che rigenera fiducia, speranza e volontà di cambiamento”: questa il proposito che muove la Marcia della Pace Perugia-Assisi, che quest’anno, nel centenario della fine della prima guerra mondiale e a 70 anni dalla firma della Dichiarazione Universale dei diritti umani, si terrà domenica 7 ottobre.
All’appuntamento, al quale come ogni anno sono attese decine di migliaia di persone, hanno aderito 780 organizzazioni, Enti locali e scuole. Nel percorrere questo tratto di strada lungo 25 chilometri, la vera sfida è aprire una prospettiva nuova in un momento in cui la rassegnazione ha bloccato le persone nella sensazione che nulla possa cambiare e che quindi sia meglio farsi gli affari propri.
La Marcia è, infatti, accompagnata da un ‘manifesto’, una proposta per vincere la rassegnazione: diversamente dagli imprenditori dell’odio e dai rassegnati, noi sappiamo che sono le persone a fare la storia e che il cambiamento che sogniamo, la pace che desideriamo per noi, per i nostri cari e per l’umanità intera non dipende solo dalle grandi decisioni ma anche da tutte le piccole, piccolissime, azioni fatte ogni giorno, da ciascuno, dappertutto, rafforzando la corrente positiva fatta da miliardi di azioni di pace.
Alcune delle più importanti conquiste degli ultimi decenni rischiano di essere cancellate: l’universalità dei diritti umani, il diritto alla dignità di ogni persona, il principio di uguaglianza e di giustizia, il dovere di soccorrere, il principio di non respingimento, la democrazia, l’Europa, l’Onu.
Per questi motivi la Caritas diocesana di Rimini ha deciso di organizzare un pullman per parteciparvi assieme. La proposta è Una Marcia nella Marcia verso una Marcia: vi proponiamo di partecipare con noi, viaggeremo insieme ad alcuni nostri ospiti del progetto Sprar e, con loro marceremo verso Assisi: sarà un modo per conoscerci, condividere e iniziare a “cambiare le cose”. La PerugiaAssisi sarà il primo passo che ci porterà alla Marcia della Pace del Primo gennaio a Rimini.
Appuntamento a Rimini nella piazzetta Castelfidardo domenica 7 ottobre. Partenza ore 6.00 puntuali. Contributo per il viaggio 15 euro.
Per prenotarsi: 0541 787822, caritas@caritas.rimini.it
Il manifesto della Marcia della Pace 2018
Diversamente dagli imprenditori dell’odio e dai rassegnati, noi sappiamo che sono le persone a fare la storia e che il cambiamento che sogniamo, la pace che desideriamo per noi, per i nostri cari e per l’umanità intera non dipende solo dalle grandi decisioni ma anche da tutte le piccole, piccolissime, azioni fatte ogni giorno, da ciascuno, dappertutto.
Questi miliardi di “azioni di pace”, individuali e collettivi, spesso realizzate da donne, agiscono positivamente nella storia dell’umanità anche se non vengono raccontati dal mondo dell’informazione e della comunicazione e quindi non vengono valorizzate.
Per fronteggiare i problemi e le minacce che abbiamo davanti dobbiamo rafforzare questa corrente positiva, farla emergere in tutti campi e a tutti i livelli ed estenderla mettendo il nostro personale impegno al servizio degli altri e dell’umanità. Ciascuno, secondo le proprie possibilità e responsabilità.
Questo è il tempo in cui dobbiamo osare la fraternità. Non possiamo più permetterci di vivere in perenne competizione con gli altri perché stiamo distruggendo le cose più belle che abbiamo. La competizione è la sorella della guerra. Disertiamola!
Smettiamo di fare le guerre! Quelle armate che stanno devastando interi paesi e popolazioni, ma anche quelle più subdole che ci vedono continuamente gli uni contro gli altri, nell’economia come nei rapporti interpersonali.
Cerchiamo assieme le soluzioni dei problemi che non sono state trovate e intraprendiamo, sin da ora, nuove iniziative per attuarle.
Investiamo sui giovani, rispettiamoli, prendiamoci cura del loro presente e futuro, attrezziamoli a fare la propria parte, diamogli adeguate opportunità.
Facciamo crescere l’economia della fraternità! Cominciamo dai luoghi in cui viviamo, cercando nuove strade per combattere la povertà e la disoccupazione, costruendo nuovi rapporti sociali, economici e personali centrati sulla cura reciproca.
Scopriamo insieme l’importanza e la bellezza della cura. La cura di noi e non solo dell’io. La cura reciproca. La cura della vita. La cura dei più indifesi. La cura del bene comune. La cura del mondo che condividiamo con gli altri.
Affermiamo il dovere di proteggere ovunque tutte le persone minacciate da violenze, guerre, persecuzioni e sistematiche violazioni dei diritti umani!
Difendiamo la società aperta. Anzi, costruiamo una “vera” società aperta, inclusiva, solidale, accogliente.
Costruiamo una politica nuova e una nuova cultura politica nonviolenta basata sul rispetto della “dignità di tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti eguali e inalienabili”.
Impegniamoci per far rispettare gli impegni presi dai governi per costruire un futuro migliore per tutti, a partire dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e dagli Accordi di Parigi sul clima.
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