100 prostitute in strada ogni notte. Un incontro al Museo della Città
Marie Merklinge, sopravvissuta alla tratta, la senatrice Francesca Puglisi, che ha promosso al Senato un disegno di legge che prevede la punibilità dei clienti delle prostitute, Maurizio Improta, questore di Rimini, Ilaria Baldini, di Resistenza Femminista, operatrice in un centro antiviolenza a Milano, Rachele Nanni, responsabile del Progetto Psicologia dell’AUsl Romagna, Irene Ciambezi giornalista e referente per l’Unità di strada della Comunità Papa Giovanni XXIII e Kristian Gianfreda, della campagna “Questo è il mio corpo”.
La storia di Marie
Viene da Stoccarda, e il suo nome (di fantasia) è Marie. Professione prostituta, nella Germania che ha legalizzato i bordelli ed è oggi considerata il supermercato del sesso in Europa, dove una donna è libera di prostituirsi iscrivendosi in un registro, pagando le tasse e usufruendo dell’assistenza sanitaria. Insomma cautele e garanzie per chi vuole esercitare il mestiere, un modello invocato anche in Italia da chi vuole “riaprire le case chiuse”.
Eppure non è tutto così lineare, e Marie Merklingler viene a raccontarlo a Rimini all’interno del convegno
Si parlerà di tratta degli esseri umani, prostituzione e violenza di genere, cercando di analizzare il fenomeno, l’impatto sociale che ha, il ruolo delle organizzazioni criminali con particolare attenzione al nostro territorio, e le risposte possibili. Il questore Improta porterà l’analisi del fenomeno criminale in provincia, soffermandosi sul rapporto tra prostituzione e tratta di esseri umani e su quanta consapevolezza ci sia a livello sociale. Un dibattito che, anche grazie alla presenza della senatrice Puglisi, può essere per le istituzioni locali utile strumento di confronto per fronteggiare l’emergenza che immancabilmente ogni anno si ripresenta, quando con l’avvicinarsi dell’estate giungono in Riviera, soprattutto da Bulgaria e Romania, le ragazze che vengono a fare “la stagione”. In questo periodo la prostituzione in città triplica, specialmente in alcune aree di Marina Centro e di Miramare, dove ci sono anche i residence in cui le ragazze abitano, pagando più di mille euro al mese per una stanzetta con un bagno.
A Rimini e dintorni le Unità di strada della Comunità Papa Giovanni XXIII escono 2 volte a settimana. “Le ragazze sono nella zona della stazione, del grattacielo, sul lungomare e sulla statale Adriatica, in una notte ne contattiamo un centinaio. La maggioranza, 30/35 circa sono rumene, poi una quindicina di ungheresi e qualche bulgara, qualche cinese. Più o meno 10 sono i transessuali, ultimamente arrivano nazionalità difficilmente viste prima, come quella peruviana o argentina. Anche le nigeriane hanno ricominciato a vedersi, adesso, con gli sbarchi e le tratta dei migranti sono decisamente in aumento. Alcune sono minorenni”. Le tariffe con la crisi si sono abbassate, vanno dai 30 ai 50 euro a notte. 30 euro le nigeriane, perché le bianche sono più richieste. Una ragazza arriva anche a 15 prestazioni a notte. E i clienti? “Spesso arrivano ubriachi, o sotto l’effetto di droga. Pretendono cose che le ragazze non vogliono fare, e le minacciano con coltelli o altro.
Nei mesi scorsi la Comunità Papa Giovanni XXIII ha lanciato la campagna “Questo è il mio corpo”, sottoscritta da numerose persone, gruppi e associazioni. E’ una campagna a sostegno di un disegno di legge che prevede la punibilità del cliente