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Una sola famiglia, cibo per tutti: è compito nostro!

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 16 feb 2015 10:36 ~ ultimo agg. 17 feb 17:47
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Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro. È il titolo della campagna nazionale di sensibilizzazione e formazione elaborata dagli organismi, dalle associazioni e dai movimenti cattolici italiani per rispondere insieme all’appello del Papa (lanciato il 10 dicembre scorso per l’avvio della campagna internazionale sul diritto al cibo promossa da Caritas Internationalis) «a dare voce a tutte le persone che soffrono silenziosamente la fame, affinché questa voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo» .

Un invito alla mobilitazione, per rimuovere le cause della fame e le fonti di una disuguaglianza sempre più profonda, per porre un freno alle derive di un sistema finanziario fuori controllo, per rispondere alla domanda di giustizia ed alla necessità di perseguire il bene comune.

 

Questioni che ci interpellano direttamente in questi tempi di crisi, che sembrano aver ridisegnato anche i confini della povertà e vulnerabilità: non sono soltanto i ‘paesi poveri’ a richiedere la nostra attenzione; i segni della deprivazione e della sofferenza sono ben presenti nel nostro mondo, assieme ai paradossali sintomi dello spreco e della dissipazione.

Tre i temi della Campagna: diritto al cibo, una finanza al servizio dell’uomo e relazioni di pace. Tre i destinatari: le comunità ecclesiali, il mondo del lavoro e i giovani. Tre i livelli: personale, locale e politico.

 

Diritto al cibo. Secondo il comitato delle Nazioni Unite per i diritti economici, sociali e culturali, il contenuto fondamentale del diritto a cibo adeguato implica: a) la disponibilità di cibo in quantità e qualità sufficiente a soddisfare i bisogni di ogni individuo, libero da sostanze tossiche, e accettabile in ogni contesto culturale dato; b) la possibilità di accedere a tale cibo in modalità sostenibili che non interferiscano con il godimento di altri diritti umani.

A livello globale, a fronte di una popolazione di oltre 7 miliardi di persone, produciamo cibo per 12 miliardi di persone; eppure 842 milioni soffrono ancora la fame!

Questo diritto umano fondamentale si scontra con una situazione di squilibrio globale, le cui cause fondamentali sono da ricercarsi, più che in eventi esterni incontrollabili, in scelte politiche dannose e sconsiderate: nei modelli di produzione, nel commercio, nel consumo.

 

Una finanza al servizio dell’uomo. La finanza è un’attività che dovrebbe essere al servizio dell’economia reale, ampliare le possibilità delle donne e degli uomini del pianeta nel migliorare i propri livelli di vita, essere uno strumento prezioso a servizio dello sviluppo integrale dell’uomo.

La finanza si esprime in relazioni tra uomini e tra strutture/istituzioni private e pubbliche.

Queste relazioni si fondano su principi e criteri di mercato e su regole stabilite da Stati e da organismi sovranazionali, che dovrebbero avere come fine il benessere dei cittadini. La crisi che sta attraversando il pianeta, ha reso evidente come questo non accada: essa è il frutto di relazioni finanziarie squilibrate e regole mal funzionanti, che hanno favorito comportamenti speculativi e finalizzati al guadagno di pochi nel breve periodo, a danno di molti, dell’economia e della società reale, con gravi conseguenze in termini di disoccupazione, riduzione delle spese sociali, nuove povertà.

Come indicato da Papa Francesco, la crisi è una questione antropologica: il desiderio del profitto fine a sé stesso è diventato lo scopo principale dell’uomo, il senso prioritario del suo agire.

 

Relazioni di pace. I numerosi conflitti dimenticati in tutto il mondo e le drammatiche emergenze internazionali, con tutte le loro conseguenze, esigono, oggi più che mai, che si dedichi grande attenzione alla pace e fraternità fra i popoli. Al pari del contesto internazionale, infatti, anche le relazioni quotidiane delle nostre città e comunità ci offrono spesso soluzioni basate sulla violenza, sul rifiuto dell’incontro con l’altro, sulla costruzione di muri e barriere, piuttosto che sul dialogo, sul confronto, sull’accettazione della reciproca umanità.

I temi della Campagna “Cibo per tutti” saranno approfonditi, nella nostra diocesi, nelle parrocchie e con i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado(ulteriori approfondimenti sul prossimo numero de ilPonte).

 

Per saperne di più:

Cesare e/o Alice c/o Caritas 0541.26040;

www.cibopertutti.it

www.caritas.rimini.it