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figli di un dio minore

Vigili infermieri e guardiani. Magrini: tante responsabilità, pochi riconoscimenti

In foto: Juri Magrini
Juri Magrini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 15 apr 2025 12:41
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E di lunedì la Direttiva dei Ministeri dell’Interno e della Salute che dispone nuove regole, da parte delle Polizie competenti, per l’accertamento della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Novità che sollecitano la riflessione dell’assessore alla Sicurezza del Comune di Rimini Juri Magrini, colpito soprattutto dai titoli dei media nazionali: ‘I vigili faranno gli infermieri. Tampone del cavo orale per accertare presenza di droga‘. ‘L’organo di Polizia eseguirà un primo test sul fluido del cavo orale. In caso di esito positivo…., la Polizia procederà ad acquisire ancora fluido dal cavo orale da porre in due provette che saranno trasmesse a un laboratorio di tossicologia foresense per le analisi‘.

Questa notizia tecnica – scrive Magrini – offre lo spunto per allargare lo sguardo a quello che ormai è diventato il ruolo dell’agente di Polizia locale nel nostro Paese. Oggi infermieri, continuamente chiamati in causa su tutto quello che è ordine pubblico nelle città, guardiani del traffico, l’organizzazione degli eventi, richiesti a gran voce per questo e per quello, fai un presidio lì e uno là, la videosorveglianza. E poi spesso a coprire le assenze di uno Stato che scarica anche le proprie competenze sul livello locale”.

Responsabilità crescenti che, a detta di Magrini, non hanno visto aumentare di pari passo tutele e stipendi: “Sono anni che la polizia locale chiede una legge di riforma del proprio settore. Negli ultimi 15 anni i compiti si sono moltiplicati mentre tutele e compensi sono rimasti quelli. Non solo. Pochi giorni fa è stato tramutato in legge il cosiddetto Decreto Sicurezza che, oltre a introdurre 14 nuovi reati (sic…), eleva le tutele penali e legali nei confronti degli agenti di pubblica sicurezza. Cosa legittima, giusta ma ancora una volta non è stato per nulla riconosciuto ruolo e lavoro delle Polizie locali che proprio sul fronte del contrasto ai fenomeni dell’illegalità e del crimine vero e proprio sono quotidianamente impegnati, a supporto degli organi di pubblica sicurezza. Io non so francamente per quanto tempo potrà continuare questo andazzo, e cioè il considerare l’agente di polizia locale un figlio di un Dio minore, una sorta di ultimo anello della catena cui lo Stato scarica tutti gli oneri senza neanche riconoscere un onore. Mi permetto, da amministratore locale, di suggerire allo Stato italiano di cominciare a guardare con attenzione a queste donne e a questi uomini, chiamati ormai giornalmente a rispondere a compiti al di là e al di fuori del loro mansionario, riconoscendone valore e meriti. Questo mi pare il minimo.