Sabato 12 aprile il consiglio elettivo del CIP Emilia-Romagna. Melissa Milani unica candidata


Sabato 12 aprile a partire dalle ore 14, nel salone del Palazzo delle Federazioni in via Trattati comunitari a Bologna, è in programma il Consiglio Elettivo regionale del Comitato Paralimpico dell’Emilia Romagna.
Si voterà per l’elezione del presidente regionale e dei sei componenti della Giunta che rimarranno in carica per i prossimi quattro anni. Unica candidata alla presidenza è Melissa Milani, presidente uscente e da dieci anni alla guida dell’ente, mentre molte novità sono previste all’interno della giunta. Come unico candidato in quota atleti si presenta il campione di paracanoa Federico Mancarella, mentre in quota tecnici unica candidata è Maria Letizia Grasso, molto conosciuta nel mondo dell’arrampicata paralimpica. Per ricoprire le tre posizioni in quota federazioni si sono candidati Ilario Battaglia, responsabile regionale del nuoto paralimpico, Vittorio Gnesini, apprezzato tecnico di tiro a segno ed Enzo Condemi, poliedrico atleta prima nei lanci per l’atletica, poi nel parabadminton quindi, ultimamente, nel tennistavolo. Si presentano in due, invece, per il posto unico per le Discipline sportive paralimpiche, Eva Trevisan dirigente del baseball ciechi e Stefano Marino Fransoni, già delegato della federazione arco della provincia di Bologna.
La commissione verifica poteri sarà, infine, formata dal presidente Giuseppe Cozzo e dai componenti Massimiliano Evangelisti e Stefano Galetti.
“Sono stati anni intensi – ha detto alla vigilia Melissa Milani –, nei quali abbiamo cercato di promuovere lo sport paralimpico di base e dare maggiori opportunità a chi punta ad importanti risultati agonistici. Già nel primo quadriennio sono state attivate convenzioni con tutte le ASL della regione e questo ci ha dato la possibilità di dialogare con la medicina specialistica e vedere lo sport quale strumento per il recupero funzionale e importante momento socializzante. Nel secondo quadriennio abbiamo convenzionato le tutti gli atenei della nostra regione e all’interno di ogni università si sono sviluppati progetti per coinvolgere gli studenti sia come atleti che come tutor. Il mio ruolo all’interno della famiglia sportiva non cambia, vorrei contaminare società, federazioni ed enti di promozione sportiva di buone pratiche affinché non ci siano persone a cui lo sport sia precluso. Obiettivo è e sarà, di essere al servizio della comunità al fine di abbattere barriere culturali e architettoniche che, ancora troppo spesso, sono motivo di esclusione dalle attività motorie e sportive. Se in questi dieci anni – ha concluso Milani – abbiamo ottenuto risultati importanti è perché la rete di collaborazioni è divenuta sempre più stretta e la visibilità sempre più ampia!”