Richieste di pagamento ingannevoli. La Camera di Commercio mette in guardia


La Camera di commercio della Romagna richiama l’attenzione di imprenditrici e imprenditori del territorio su un fenomeno sempre più frequente: l’invio di bollettini postali e, in alcuni casi, comunicazioni via email, che inducono in errore e sollecitano pagamenti non dovuti.
A prima vista, questi documenti possono sembrare richieste legate ad adempimenti obbligatori, come il versamento del diritto annuale, ma in realtà sono proposte commerciali del tutto estranee all’ente camerale.
“Soprattutto in prossimità delle scadenze di pagamento del diritto annuale, le imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni o di recente costituzione, possono essere bersaglio di richieste di pagamento che possono sembrare versamenti obbligatori alla Camera di commercio ma che provengono soggetti privati – sottolinea Roberto Albonetti, segretario generale della Camera di commercio della Romagna -. Ricordo che il pagamento del diritto annuale avviene esclusivamente tramite modello F24 o con l’App “impresa italia”. Il sistema camerale, inoltre, sta sperimentando la modalità di pagamento del diritto annuale tramite PagoPA, così come avviene per tutti i pagamenti verso la pubblica amministrazione. In nessun caso la Camera emette bollettini o accetta pagamenti con bonifici bancari. Invito, perciò, le imprese a prestare la massima attenzione e, in caso di dubbi, a verificare sempre con la Camera di commercio, con l’associazione di categoria o con il professionista di fiducia prima di pagare o fornire dati.”
Tra le caratteristiche comuni di queste richieste sospette si riscontrano:
· Scadenze imminenti: spesso i bollettini riportano scadenze molto ravvicinate, a volte il giorno stesso dell’arrivo o addirittura precedenti, per indurre a un pagamento rapido e poco riflessivo.
· Grafica e riferimenti ingannevoli: i documenti possono utilizzare una veste grafica e riferimenti che richiamano il linguaggio e le procedure della Camera di commercio, come “proposta di inclusione nell’elenco delle ditte” o “registrazione di marchi e brevetti”, per confondere il destinatario sulla provenienza e la legittimità della richiesta.
· Denominazioni simili: in alcuni casi, le aziende che inviano i bollettini utilizzano denominazioni simili a quelle della Camera di commercio, aumentando la confusione.
Inoltre, la Camera di commercio della Romagna ribadisce che è già in possesso di numerosi dati delle imprese iscritte e, in caso di eventuali rimborsi, le comunicazioni necessarie per l’accreditamento avvengono esclusivamente via PEC. Tutte le comunicazioni ufficiali della Camera di Commercio contengono sempre le informazioni di contatto dell’ufficio che le ha inviate.
La Camera di commercio è a disposizione per chiarimenti e invita tutte le imprese a segnalare comunicazioni sospette a urp@romagna.camcom.it.