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Magrini: il peso del sommerso

Redditi Irpef: Montegridolfo in vetta ma Rimini è vicina, Casteldelci in coda

In foto: foto pexels
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 18 apr 2025 17:55 ~ ultimo agg. 19 apr 11:31
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Montegridolfo, 21.594 euro, Santarcangelo 21.361 euro, Rimini 21.235 euro. E’ questo il podio dei redditi medi Irpef 2023 (su dichiarazioni 2024) della provincia riminese in base ai dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il piccolo comune della Valconca con i suoi 745 contribuenti si conferma quindi in vetta alla graduatoria. In coda figura invece il comune di Casteldelci, il meno popoloso del riminese (con 303 contribuenti), con 15.999 euro di reddito medio, subito dietro a Gemmano, 16.735 euro, e Sassofeltrio, 16.770 euro. In tutta la provincia sono 2.118 i contribuenti che dichiarano oltre 120.000 euro di reddito (1.279 sono nel comune capoluogo) mentre 20 presentano dichiarazioni negative.

L’assessore al bilancio del Comune di Rimini, Juri Magrini evidenzia come “in un arco decennale le dichiarazioni Irpef medie sono cresciute di diversi punti e questo è un fatto positivo“. I dati evidenziano infatti il passaggio dai 18mila euro del 2015 agli oltre 21mila del 2024. “I dati del MEF – prosegue – ci restituiscono una fotografia articolata: oltre il 50% dei contribuenti riminesi si colloca nelle fasce tra i 15.000 e i 55.000 euro di reddito imponibile, con un 28% nella sola fascia 15.000-26.000 euro. Circa lo 0,8%, invece, ha dichiarato redditi oltre i 120.000 euro, dato che fa emergere alcuni interrogativi“.

Senza volere fare processi alle intenzioni – aggiunge Magrini –, è chiaro però che la componente del sommerso, in Italia come a Rimini, resta corposa. È un fenomeno che mina il principio di equità e che stiamo affrontando con determinazione, grazie a un lavoro sinergico tra uffici comunali e organi competenti. Un lavoro che ha già portato risultati concreti in termini di recupero dell’evaso e che intendiamo rafforzare ulteriormente. Solo negli ultimi quattro anni l’attività di verifica ha portato ad un recupero di oltre cinquanta milioni di euro, che si stima possa superare i 60 alla fine del 2025. Di questi circa 38 milioni fanno riferimento all’Imu. Questo significa reinvestire sulle progettualità del Comune che toccano la vita di tutti i giorni delle cittadine e dei cittadini: scuole, asili, musei, infrastrutture, viabilità, solo per capire a livello figurativo la grandezza della cifra che ci troviamo di fronte, e che è il frutto di un attento e costante lavoro da parte degli uffici comunali, attraverso anche l’impiego di strumenti e di tecnologie sempre più affinate. Per Rimini – e un Paese come il nostro, che ha bisogno più che mai di investimenti, ammodernamenti e grandi infrastrutture – è un tema essenziale, che vuol dire nuove opportunità, nuovi servizi, più equità“.