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omicidio paganelli

La difesa di Dassilva all'attacco: dal garage al terzo piano in un minuto, i tempi non tornano

In foto: Fabbri e Guidi escono dal carcere
Fabbri e Guidi escono dal carcere
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 9 apr 2025 17:53 ~ ultimo agg. 10 apr 16:49
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A Louis Dassilva mancherebbe il tempo materiale per salire dal garage di via del Ciclamino al suo appartamento al terzo piano la mattina del ritrovamento del cadavere di Pierina Paganelli. I difensori del senegalese, Riario Fabbri e Andrea Guidi, mettono ancora una volta in discussione la ricostruzione di Manuela Bianchi, ritenuta invece credibile dalla Procura, in merito al 4 ottobre 2023.

Una testimone, che afferma di essere partita quella mattina col suo motorino dal garage sotterraneo alle 8, 10 minuti e 50 secondi, avrebbe notato la basculante della Bianchi aperta e la luce accesa. La nuora di Pierina ha dichiarato che Dassilva si era allontanato mentre lei stava per chiudere la basculante. Si deve quindi dedurre – è l’osservazione dei legali del senegalese – che nel momento in cui passa la signora in motorino i due siano ancora nel garage a confabulare. Un dato che però, secondo la difesa, verrebbe smentito dal cellulare di Louis che registra alle 8, 11 minuti e 54 secondi dei passi che vengono compiuti in casa sua al terzo piano. Dispositivo, quello dell’indagato, dotato di un barometro che segnala se si risale anche di un solo piano. Ed il cellulare, quella mattina, non segnalerebbe alcuna risalita. Inoltre, stando sempre alla ricostruzione difensiva, ammesso e non concesso che il telefonino fosse rimasto in casa, non ci sarebbe stato il tempo materiale per Louis di uscire dal garage della Bianchi, passare attraverso le due porte tagliafuoco, salire al terzo piano, aprire la porta di casa e prendere lo smartphone per compiere i passi. Solo fare le scale dal meno uno al terzo piano necessiterebbe di più di un minuto.

Per gli avvocati Monica e Marco Lunedei, che rappresentano i figli di Pierina, i tempi invece ci sarebbero eccome, dal momento che “la testimone non ha la visuale sul garage di Manuela e vede la basculante aperta per una frazione di secondo. Nulla quindi vieta che Dassilva sia uscito immediatamente prima. Anche uscendo subito dopo – dicono – avrebbe avuto comunque il tempo di raggiungere il proprio appartamento”.

Altro aspetto controverso è quello che riguarda il cellulare della Bianchi. La consulenza di parte della difesa ha evidenziato come il telefonino della donna abbia registrato interazioni attive improprie con chi ha appena saputo di trovare un cadavere dietro la porta tagliafuoco: alle 8, 11 minuti e 45 secondi vi sarebbe un accesso alla galleria del telefono; alle 8, 12 minuti e 57 secondi uno sblocco dello schermo del telefono; alle 8 15 minuti e 11 secondi un ulteriore sblocco dello schermo del telefono con conseguente accensione dello stesso. Eppure – sostiene la difesa – il cellulare, a detta della Bianchi, è sempre rimasto nella borsetta. “Come è possibile?”, si chiedono gli avvocati Fabbri e Guidi. “Semplice, dal momento chereplicano gli avvocati Lunedeisecondo i periti della Procura non sarebbe stata rilevata alcuna interazione attiva da parte della signora Bianchi, ma unicamente un passaggio dello schermo in modalità interattiva, fenomeno che potrebbe dipendere anche dall’arrivo di una notifica o dal contatto del cellulare con un oggetto all’interno della borsa.

Intanto, ieri, in un servizio andato in onda alla trasmissione Mediaset “Le Iene”, è stato fortemente criticato l’operato di Davide Barzan, oggi consulente legale di Manuela Bianchi, quando ad inizio indagini rappresentava insieme alla sorella, l’avvocata Nunzia Barzan, sia i fratelli Bianchi sia i coniugi Dassilva, Louis e Valeria Bartolucci. “Le Iene” hanno annunciato nuove rivelazioni sul criminalista nel corso della prossima puntata.