A marzo rimane sostanzialmente stabile il tasso di inflazione che, dal +2% di febbraio, passa al +1,9. A pesare maggiormente, ancora una volta sull’aumento prezzi si evidenziano le voci :
abitazione, acqua, elettricità gas + 5,7% ; prodotti alimentari , che segna + 2,6%. Vanno segnalate anche le spese per la salute + 2,2% ; quelle per l’istruzione + 4,3%. Sicuramente fra le cause che determinano questa spinta al rialzo dei prezzi c’è sicuramente il costo del dell’energia; dei prodotti alimentari ed anche degli affitti, alimentato dall’alto numero di case destinate ai cosiddetti affitti a breve.
Con l’inflazione a questi livelli, l’Osservatorio Federconsumatori stima ricadute, per una famiglia media, pari a + 980 euro annui, di cui + 290 solo nel settore alimentare. Questi dati sottolineano, con maggiore urgenza, la necessità di intervenire per frenare i rincari, in campo alimentare, energetico ma non solo. È urgente, infatti, disporre sostegni e misure che tutelino il potere di acquisto delle famiglie, ormai ridotto ai minimi termini. Secondo le ultime rilevazioni dell’Osservatorio, le famiglie continuano a operare tagli e rinunce: riducendo il consumo di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); tagliando i consumi di frutta e verdura (-2,4%); ricercando sempre più assiduamente offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 51% dei cittadini); rivolgendosi più di frequente ai discount (+12,1%).
Non ci stancheremo di ribadire – spiega l’associazione dei consumatori – che la priorità del Governo deve essere quella di arginare la crescita del disagio e delle disuguaglianze, programmando interventi immediati ed efficaci, a partire da:
- La rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo (che consentirebbe un risparmio di
oltre 516 euro annui a famiglia); - La promessa riforma e degli oneri di sistema su beni energetici (eliminando voci obsolete e
spostandone altre sulla fiscalità generale); - La creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una determinata azione di
contrasto alla povertà alimentare; - Lo stanziamento di maggiori risorse per la sanità pubblica;
- L’avvio di misure per riequilibrare le disuguaglianze esistenti, attraverso un rinnovo dei
contratti, una giusta rivalutazione delle pensioni e una riforma fiscale equa, davvero tesa a
sostenere i redditi medio-bassi.