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urla e schiamazzi in hotel

Incontra di nascosto la ex che lo ha denunciato, rampollo riminese ancora in carcere

In foto: il palazzo di giustizia di Rimini
il palazzo di giustizia di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 11 apr 2025 15:45 ~ ultimo agg. 12 apr 14:00
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Ha violato il divieto di avvicinarsi, nonostante il braccialetto elettronico, all’ex compagna che lo aveva denunciato per maltrattamenti e così il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto un aggravamento della misura cautelare. Un 40enne, appartenente ad una nota e stimata famiglia riminese, difeso dall’avvocato Piero Ippoliti, è finito nuovamente in carcere dopo che il 3 aprile scorso ha incontrato di nascosto la sua ex in un hotel a 4 stelle di Marina Centro.

A far emergere l’incontro clandestino sono state le urla provenienti dalla stanza in cui i due avevano deciso di trascorrere la notte. Urla che avevano insospettito il personale dell’hotel e infastidito alcuni ospiti, che avevano segnalato alla reception due persone che stavano discutendo animatamente. Quando il mattino seguente i due hanno lasciato la struttura, le donne delle pulizie hanno rinvenuto nella loro camera delle gocce di sangue, come se tra gli occupanti ci fosse stata una colluttazione.

Dagli accertamenti dei poliziotti della questura di Rimini, è emerso che i due si erano dati appuntamento di nascosto in altri hotel anche il 30 marzo, l’1 e il 2 aprile. Un’amica della coppia, poi, convocata in questura, ha confermato le diverse strategie messe in atto proprio dalla donna per incontrare il rampollo riminese. In occasione dei loro incontri, la denunciante si sarebbe sfilata il braccialetto elettronico (applicato a sua tutela), lasciandolo poi all’interno della propria abitazione in modo che non scattasse l’alert quando incontrava il 40enne. Il 5 aprile la coppia, che spesso abusa di sostanze alcoliche, sarebbe venuta alle mani per motivi di gelosia e il 40enne sarebbe stato costretto a scappare dopo che la ex, in stato di agitazione, aveva chiamato le forze dell’ordine.

Per il pubblico ministero Davide Ercolani, che ha chiesto l’aggravamento della misura per il rampollo riminese, “il mancato assoluto rispetto delle prescrizioni, seppur in combutta con la vittima”, necessita della custodia in carcere. Sono stati i carabinieri, ieri mattina a notificare l’ordinanza al 40enne e a condurlo nuovamente in carcere. Il prossimo 23 aprile è stata invece fissata l’udienza in tribunale davanti al giudice monocratico.