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Diversificare i mercati

Già prima dei dazi, l'export riminese verso gli Usa era in calo: -27% nel 2024

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 8 apr 2025 12:13
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Negli ultimi giorni a tenere banco è la questione “dazi USA” con il forte impatto sulle borse mondiali e le contromosse allo studio da parte dell’Unione Europea. Forti le preoccupazioni anche da pare del mondo delle imprese per gli effetti sulle esportazioni. Ma quanto pesa l’export verso gli Stati Uniti per la provincia di Rimini? A presentare i dati è la Camera di Commercio della Romagna. Il 2024 ha visto nel riminese esportazioni complessive per 2.920,1 milioni di euro mentre quelle verso gli USA si sono attestate a 374,9 milioni di euro pari a quasi il 13% dell’export provinciale (in provincia di Forlì Cesena ad esempio il peso è molto inferiore, appena il 6,6%). Le importazioni totali sono state invece di 1.613,0 milioni di euro e quelle dagli USA 32,6 milioni di euro (il 2% del totale). Il saldo commerciale con gli Stati Uniti è quindi ampiamente positivo: +342,3 milioni di euro. L’interscambio commerciale (somma tra importazioni ed esportazioni) è di 407,5 milioni (il 9% dell’interscambio totale provinciale). Numeri importanti ma vistosamente in calo, già prima dei nuovi dazi: rispetto al 2023 l’export riminese verso gli Usa ha infatti registrato lo scorso anno una flessione del 27,1% a fronte invece di un incremento dell’import del 3,9%. Ampliando però l’analisi agli ultimi 10 anni l’incidenza delle esportazioni negli Stati Uniti è cresciuta dall’8,5% del 2014 al 12,8% del 2024, con picchi nel 2022 (17,2%).

principali prodotti esportati verso States, nel 2024, sono stati “Navi e imbarcazioni (24% l’incidenza), “Bevande” (23,5%), “Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili” (14,4%), “Apparecchi per uso domestico” (7,2%), “Articoli di coltelleria, utensili e oggetti di ferramenta” (6,2%), “Articoli di abbigliamento, escluso l’abbigliamento in pelliccia” (4,3%). Le importazioni, invece, hanno riguardato per oltre la metà (53,7%) “macchine per impieghi speciali come quelle per i vari comparti manifatturieri”, poi “Prodotti di colture permanenti” (11,9%), “Pesci, prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (10,9%).

Guardando al futuro prossimo, e non solo, la parola d’ordine è “diversificare.” “Pur mantenendo le relazioni con partner tradizionali come gli Stati Uniti – commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –, è cruciale esplorare nuove opportunità in aree geografiche in crescita. I dati del nostro report indicano, ad esempio, una dinamicità interessante nei rapporti commerciali con alcuni paesi europei e anche extra-europei o altri continenti, come l’Oceania che ha incrementato la richiesta di esportazioni italiane, ma verso cui, attualmente, esportiamo per soli 88,1 milioni di euro. Questi mercati, insieme ad altri che mostrano segnali di crescita, possono rappresentare valide alternative e complementi al mercato statunitense, riducendo la dipendenza da un singolo partner commerciale e aumentando la resilienza del nostro sistema economico”