Furti in serie, rapina e aggressione. I carabinieri fermano due giovani


Lo scorso anno e nei primi mesi del 2025 hanno compiuto diversi furti, ma devono anche rispondere di aggressione e rapina i due ragazzi, un 26enne di Cattolica e un 24enne originario del materano fermati dai Carabinieri della Stazione di Misano Adriatico. I due sono ritenuti responsabili di una serie di reati messi a segno, soprattutto nelle ore notturne, tra Cattolica, Misano Adriatico e Riccione. In più occasioni, il 26enne è stato ripreso dalle videocamere di sorveglianza mentre raggiungeva i locali pubblici presi di mira utilizzando una bicicletta: in due colpi, dopo aver sfondato vetrate e finestre, aveva sottratto il fondo cassa e altri oggetti di valore: una PlayStation 5, bottiglie di superalcolici, occhiali da sole e persino un POS. In un’altra circostanza, nel tentativo di entrare in un bar di Cattolica, aveva preso a a calci la vetrata d’ingresso dopo averla colpita con una mazza.
Oltre ai furti i due devono rispondere anche di reati più gravi come la violenta aggressione, avvenuta lo scorso giugno, in un bar di Misano. In quel caso erano stati coinvolti in un diverbio per futili motivi, e avrebbero lanciato bicchieri e sedie contro due clienti, provocando una frattura al naso e un trauma cranico ad un cliente e ferendo un altro ad un braccio. Anche il locale ne era uscito malconcio: arredi danneggiati e vetrata rotta. In quell’occasione il materano era stato arrestato dai carabinieri mentre il complice era riuscito a dileguarsi. Era stato poi individuato e denunciato in stato di libertà per i reati di furto, danneggiamento e lesioni personali.
I due, in concorso, sono anche accusati della rapina avvenuta lo scorso giugno in un caffè di Riccione, ai danni di un turista. Prima lo avevano avvicinato in modo amichevole poi mentre uno lo distraeva, l’altro lo colpiva alle spalle sottraendogli il borsello poggiato sul tavolo, contenente denaro e documenti, per poi darsi alla fuga, inseguiti dal malcapitato.
Dopo accurate indagini (rilievi biologici, verifiche sulle telecamere, riconoscimenti fotografici) i militari sono riusciti a ricostruire la scia di reati commessi dai due giovani: sono dieci gli episodi, quasi tutti aggravati da recidiva e violenza sulle cose. Il cattolichino, che si trovava agli arresti domiciliari per altre pendenze, è stato portato in carcere. Al materano è stato applicato l’obbligo di dimora nel comune di provenienza.