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penalizzante riduzione

Cna Riccione su ordinanza orario musica: "Non ci si può spegnere al tramonto"

di Redazione   
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ven 18 apr 2025 11:32
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CNA critica sulle nuova ordinanza del comune di Riccione sugli orari della musica durante l’estate (vedi notizia). Da una parte plaude ai 30 minuti in più concessi ai chiringuito, dall’altra guarda con preoccupazione alla restrizione per i pubblici esercizi: nella precedente ordinanza nei fine settimana l’orario di chiusura era alle ore 02.30, con la nuova si passa alle ore 01.00.
Le procedure proposte per il rilascio dell’autorizzazione di pubblico spettacolo sono penalizzanti per i pubblici esercizi poiché richiedono l’invio della comunicazione agli uffici preposti almeno 20 giorni prima dell’evento che intendono organizzare mentre per le strutture ricettive l’invio della comunicazione di cui sopra è di 5 giorni: fatichiamo a comprendere questa iniquità. Un provvedimento che, sebbene formalmente legittimo, rischia di minare profondamente la visione di una città turistica moderna, ospitale, capace di dialogare con le nuove forme del turismo contemporaneo” scrive l’associazione di categoria.
Sul valore: “La notte, la musica, la socialità non sono un problema: sono parte della nostra identità. La musica sulla spiaggia non è solo “rumore”: è cultura popolare, è immaginario collettivo, è un elemento distintivo che ha reso queste località riconoscibili nel mondo”.
Sull’economia del settore La notte è anche economia. È sviluppo per centinaia di imprese, per lavoratori stagionali, per le filiere del food, della logistica, della promozione, del trasporto. È attrattività turistica. Una città turistica non può spegnersi quando il sole tramonta”.

Sul tema c’è stato confronto spiega Cna ma le istanze non sono state accolte: “Abbiamo già avuto occasione di rappresentare le nostre osservazioni all’Amministrazione comunale in diverse occasioni, prendiamo atto di una scelta che non ne tiene conto, auspicando altresì di poter tornare a discutere, confrontarci e correggere in corsa quella che riteniamo una scelta inadatta“.