newsrimini.it

Università. Brunori e Marchei: Rimini non sfrutta le sue potenzialità

I consiglieri Moreno Marchei (Lega) e Stefano Brunori (Gloria Lisi per Rimini) commentano quanto emerso dalla Commissione voluta dall’opposizione sul tema Università Campus di Rimini.

Dietro i numeri, i due consiglieri evidenziano criticità: “I numeri: circa 5000 iscritti di cui 73% fuori sede, e 4/500 laureati ogni anno. Contributo del Comune annuo: 305.760 euro. Pagamento di canoni da parte dell’università per diverse strutture quali ad esempio la biblioteca universitaria: 800mila euro annui. Questo nonostante siamo presenti in città diverse strutture da poter ripristinare senza pagare affitti a privati (palazzo lettini, palazzo ex Sert) I dipendenti del Campus sono circa 400, con enormi problemi per gli alloggi in quanto nonostante buoni stipendi non riescono a trovare un’abitazione a Rimini”.

Perplessità sul nuovo studentato: “Il Comune farà uno studentato per soli 30 studenti…sapete dove?? A Viserba… Proprio vicinissimo al campus .. Un dormitorio senza servizi per uno studente”.

Per i due consiglieri, un polo universitario che ancora non decolla: “Le facoltà più richieste oggi sono: giurisprudenza, economia e commercio, medicina (a Rimini abbiamo solo infermieristica poco gettonata per i posti, fisioterapia e ostetricia) e ingegneria…e Rimini non ne ha nessuna a differenza degli altri capoluoghi romagnoli affiliati all’Alma mater (Forlì ha ingegneria, Ravenna medicina e giurisprudenza) o, ancor più agli atenei autonomi rispetto a Bologna di Parma, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, che hanno visto e si sono mosse subito per avere facoltà di maggiore richiamo e che riportano, da anni numeri sensibilmente superiori sia a quello di Rimini considerato autonomamente, sia di quello dei tre capoluoghi romagnoli (Rimini, Ravenna e Forlì) messi assieme. I numeri dell’università ci dicono dunque che Rimini, nonostante le sue capacità ricettive e l’attività congressuale che procede a gonfie vele, è stabile, ma con numeri troppo bassi è con tanti pendolari. Nonostante la cronica carenza di medici sia a livello nazionale sia presso Ausl Romagna e gli immobili inutilizzati di quest’ultima, anzichè pensare, ad esempio con l’ente fiera, di programmare l’insediamento di una facoltà di medicina a Rimini, secondo la vice sindaca Bellini questo non risulta fondamentale. Che occasioni sprecate per la città che potrebbe diventare leader anche nel settore congressuale universitario, come le capacità di cui dispone”.

Con una frecciata ai colleghi della maggioranza: “Un solo intervento da parte dei consiglieri”.

Exit mobile version