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critiche da fdi

Un bando da 440mila euro per pubblicizzare Riccione sui media nazionali

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 5 mar 2025 16:18
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E’ stato pubblicato sull’albo pretorio del comune di Riccione la determina con la quale l’amministrazione ha aperto una procedura di bando tesa alla stipula di un accordo quadro con un operatore economico per l’affidamento dei servizi di pianificazione e delivery pubblicitaria sui principali mezzi di comunicazione nazionali. L’obiettivo è di promuovere gli aventi turistici che la città organizza. Il budget messo a disposizione dall’appalto è di 440mila euro. “La strategia di marketing, comunicazione ed eventi 2025, che mira a sfruttare la quasi totalità dei mezzi di comunicazione presenti sul mercato nazionale e internazionale ha l’obiettivo – si legge – di incrementare il processo di scelta di Riccione all’interno dell’intero anno solare”. L’idea è di puntare ad un livello qualitativo elevato, quindi si è alla ricerca di “player e partner di caratura internazionale e un molteplice posizionamento editoriale“. Il soggetto cercato è uno solo per definire al meglio una strategia comunicativa fino a dicembre 2025.

La pubblicazione non è sfuggita al consigliere di Fratelli d’Italia Stefano Paolini  che commenta in modo molto critico: “Ne vale la pena? Non sarebbe stato più utile destinare quei denari a tutto quello che serve e che questa giunta a guida Pd non ha ancora fatto per la città? Per esempio investire sulla sicurezza? Oppure scegliere una strategia per rivitalizzare quei luoghi e quei quartieri che chiedono insistentemente sostegno e interventi concreti? No, meglio spendere 440mila euro per farci pubblicità sui media nazionali che saranno scelti, valutati, concordati e discussi da questo operatore di cui siamo in attesa di conoscere maggiori dettagli pur restando convinti che per un’operazione del genere il Comune ed il sindaco sappiano bene come muoversi. Fratelli d’Italia esprime imbarazzo, preoccupazione e delusione perché ancora una volta si usa il “decidi et impera” piuttosto che aprirsi al confronto. Tutto legittimo, per carità, ma quando ballano cifre di questo genere forse sarebbe stata auspicabile un’analisi aperta magari a tutte le forze politiche della città anche solo per accogliere consigli o indicazioni“.