La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di Edi Zegarac, il 54enne di origine slovena che il 12 gennaio del 2022 a Misano Adriatico colpì a morte Nicola Donadio. L’avvocato di Zegarac, Massimiliano Orrù, aveva presentato ricorso contro la condanna a 23 anni di reclusione inflitta dai giudici in Appello nel giugno 2024. In primo grado non era stata riconosciuta l’aggravante dei futili motivi e, in virtù della riforma Cartabia e della richiesta di abbreviato dell’imputato, era stato applicato il beneficio dello sconto di pena con una condanna a 15 anni e 4 mesi di reclusione. La sentenza di primo grado era stata impugnata dal PM Davide Ercolani e dalle parti civile, le tre figlie ancora minori di Donadio (una quarta è maggiorenne), difese dall’avvocato Massimo Melillo. La cassazione nella giornata di martedì ha confermato la pena più pesante.
Il 12 gennaio del 2022 Zegarac, cittadino italiano originario della Slovena, aveva colpito violentemente con un bilanciere la testa di Nicola Donadio, 50 anni originario di Chiaromonte (Potenza), lasciandolo a terra senza vita. I due, che vivevano in roulotte adiacenti a Misano Adriatico, stavano litigando per una vecchia querela quando Zegarac aveva perso le staffe e colpì mortalmente Donadio.