Il decreto n. 85 del 2024 ha riorganizzato il mondo del salvataggio nella fase preparatoria dei futuri bagnini e assistenti bagnanti e lo ha fatto assegnando alla sola Federazione italiana nuoto l’autorizzazione a svolgere i corsi per il salvamento. Inoltre lo stesso decreto alza a 18 anni l’età minima per fare il salvataggio. “Due previsioni che complicano l’accesso al lavoro per tanti giovani in Riviera romagnola” attacca Alice Parma, vice capogruppo Pd in consiglio regionale. “Il Governo – prosegue – è cieco sulle necessità dei territori. Altrimenti non avrebbe scritto un decreto che crea un monopolio sulle scuole di formazione per il salvamento, riducendo di fatto la possibilità di accedere ai corsi. E poi c’è la questione dell’età: chiunque conosca le zone di costa sa che sono tantissimi i giovani in età da scuole superiori che in estate si impegnano in un lavoro stagionale. Si tratta di ragazze e ragazzi dai 16 ai 18 anni che vogliono approcciarsi al lavoro nella pausa dalle lezioni, e che questo decreto taglia completamente fuori, riducendo un’occasione di accesso ad un’occupazione per loro e mettendo in difficoltà gli operatori balneari, che ad ogni stagione fanno sempre più fatica a trovare manodopera qualificata e attiva”.
Con il decreto Milleproroghe è arrivato però il rinvio di un anno in merito al limite minimo di età e quindi anche per la stagione 2025 i giovani dai 16 anni potranno diventare salvataggi. “Ma l’obiettivo deve essere quello di rendere strutturale l’età minima ai 16 anni” aggiunge Parma, che conclude “Al Governo dico che è ora di smettere di complicare le cose per un territorio che funziona e cresce e che vuole garantire un’offerta turistica seria, servizi sicuri e d’avanguardia come in Riviera romagnola”.
Salvataggi, formazione, età minima. Parma (Pd): governo cieco su necessità dei territori
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Alice Parma, candidata consigliera regionale PD