Raggirato e minacciato dalla badante, anziano le versa 160mila euro in pochi mesi


Si sarebbe approfittata della condizione di vulnerabilità di un anziano riminese di 75 anni per farsi consegnare in appena sette mesi circa 160 mila euro. La donna, una 49enne italiana, residente a Rimini, difesa dagli avvocati Matteo Zucconi e Gianluca Brugioni, rischia di dover affrontare un processo per truffa, estorsione, furto e utilizzo indebito di carte di credito. La procura di Rimini, infatti, ne ha chiesto il rinvio a giudizio e il prossimo 2 ottobre comparirà davanti al gup Raffaele Deflorio per l’udienza preliminare.
Parte offesa, come detto, è un 75enne riminese, assistito dall’avvocato Francesca Romana Dotti, che nei primi mesi del 2024 si è recato in questura per denunciare la sua collaboratrice domestica. La donna, stando al racconto dell’anziano, avrebbe instaurato con lui una relazione sessuale in modo da renderlo più malleabile davanti alle sue continue richieste di denaro, motivate ogni volta con scuse differenti: le spese scolastiche del figlio, impellenti visite mediche, un fantomatico trattenimento in questura, prestiti ad amici in difficoltà. Dietro ogni richiesta ci sarebbe stata la promessa di restituzione dell’importo corrispostole, dato che nel giro di poco tempo la badante avrebbe recuperato per vie legali una significativa somma di denaro.
Quando l’anziano ha iniziato a sospettare della donna, lei si è fatta improvvisamente minacciosa. Come nel gennaio del 2024 quando lo aveva costretto a recarsi al bancomat per prelevare e consegnarle 500 euro in contanti, altrimenti “potrebbero succedere certe cose alle tue nipotine”. Circa un mese più tardi, in un messaggio WhatsApp, la 49enne gli intimava di darle 10mila euro. In caso contrario “sai cosa succederebbe e chi ci rimetterebbe”.
Le indagini della Squadra Mobile di Rimini hanno trovato i dovuti riscontri e la collaboratrice domestica è finita indagata dalla Procura, che ora ne ha chiesto il rinvio a giudizio.